GIUSTIZIA. MALAN (FI): GOVERNO ESAUTORA PARLAMENTO, IMPOSSIBILE COLLABORARE

“L’ennesima fiducia, l’ennesima forzatura delle regole, l’ennesimo abuso dello strumento del decreto legge – questa volta con il decreto sulla Giustizia civile, che cambia le regole su separazione e divorzio e interviene su cento altre norme della Giustizia. Il Governo, che non nasce dal voto dei cittadini, con un premier che non si è mai neppure candidato fuori della Provincia di Firenze, esautora il Senato e la Camera delle loro prerogative, impedendo l’indispensabile confronto e studio di norme che influenzeranno la vita di milioni di Italiani. La stessa natura del decreto legge – che entra in vigore immediatamente – fa sì che ad esempio, sul delicato tema delle separazioni e dei divorzi, ci sia stata una disciplina fino all’11 settembre, un’altra dal 12 settembre con l’entrata in vigore del decreto, e un’altra ancora da novembre, quando sarà convertito in legge con numerose correzioni, spesso utili, ma sotto molti aspetti non sufficienti.

E questa è diventata la regola nell’azione parlamentare del Governo. Per noi che, nell’interesse degli Italiani, abbiamo sempre avuto un atteggiamento di opposizione costruttiva, diventa pressoché impossibile una collaborazione, poiché tutta l’attività parlamentare si riduce a poche ore di passaggio in commissione dove magari, come è successo con il ddl sulla responsabilità civile dei magistrati, il Governo attua colpi di mano che vanificano anche questo lavoro”.

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