GOVERNO: MALAN (FDI), A SINISTRA TERRORE DI PERDERE IL POTERE

“Semmai è analfabetismo istituzionale pretendere un quarto governo di questa legislatura basato su accordi di potere tra partiti incompatibili , guidato da personalità di prestigio, ma mai eletto da nessuno”, dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan.

“Sorprendono le inaccettabili parole contro Giorgia Meloni del senatore Andrea Marcucci, solitamente misurato nella sua significativa esperienza politica. E proprio questo è un altro segno che determinati centri di potere hanno il terrore di perderlo. Articolesse, dichiarazioni, ogni sorta di appelli che dipingono le elezioni come somma disgrazia indicano una determinazione inquietante di ricorrere ad ogni mezzo pur di restare altri mesi al governo, accontentare speciali interessi, occupare altri posti con nomine e spericolate manovre. E non mancano le fake news, a cominciare da quelle sulla presunta impossibilità per un governo dimissionario di lavorare per il tetto al prezzo del gas, di stipulare accordi per le forniture energetiche e chissà cos’altro. Intanto, si ricorda che chi ha reso dimissionario l’esecutivo nonostante abbia ottenuto la fiducia ad ampia maggioranza è Mario Draghi, non certo la leader di Fratelli d’Italia. In secondo luogo, è ben chiaro che al Governo che gestisce gli affari correnti resta la facoltà di emanare decreti-legge, che per la Costituzione devono avere il presupposto della straordinaria necessità e urgenza. È indicativo che un Governo che ha messo in atto ogni sorta di forzature (Dpcm per limitare le libertà costituzionali, questioni di miliardi regolate con decreti ministeriali, sistematica mancanza di risposte alle interrogazioni scomode, dichiarazioni mendaci in Parlamento, uso sistematico della fiducia, emendamenti elaborati all’unanimità dalle Camere falciati con il pretesto di inesistenti problemi di copertura e altro ancora), diventi improvvisamente timido quando si tratta di lavorare per l’Italia nonostante siano in programma elezioni più che dovute. Quasi tutte le procedure per il Pnrr vanno portate avanti dagli uffici ministeriali, che possono anzi devono lavorare anche con l’esecutivo dimissionario e le Camere sciolte.”

Torna in alto