Il Fatto Quotidiano: “Risparmi possibili, Camera e Senato provano a razionalizzare: dal ruolo unico degli eletti all’unificazione dei servizi”

Malan (Forza Italia): “Effetti solo sulle situazioni in essere, nessuna estensione delle indennità ai futuri inquilini di Palazzo Madama dopo la riforma costituzionale”

In testa alla lista c’è però un punto che ruota intorno agli inquilini di Montecitorio e Palazzo Madama. “Con riferimento allo Status dei parlamentari, occorre procedere all’armonizzazione delle discipline vigenti presso i due rami del Parlamento – chiarisce il documento recentemente approvato dal Consiglio di presidenza del Senato – circa le competenze spettanti ai deputati e senatoriin carica e cessati dal mandato nonché ai loro aventi diritto, anche alla luce delle prospettive della riforma costituzionale in itinere”. Un punto che ha finito per alimentare il sospetto che nel documento dei Questori si nasconda, in realtà, un espediente per estendere anche ai futuri senatori – che, in base alla riforma, dovrebbero svolgere il mandato gratuitamente percependo unicamente l’indennità corrisposta dai rispettivi Consigli regionali di provenienza – gli emolumenti previsti per quelli in carica. “Un equivoco”, assicura il senatore questore Lucio Malan di Forza Italia. “L’armonizzazione si riferisce esclusivamente ai trattamenti in essere e non a quelli futuri – chiarisce. Con la creazione di un ruolo unico dei parlamentari, si supereranno le discrasie di trattamento tra deputati e senatori e non si produrrà alcun effetto sui futuri inquilini di Palazzo Madama qualora la riforma superasse la prova del referendum”. Semmai, il problema si porrà per gli ex senatori. “Perché sarebbe paradossale un Senato di senatori non pagati che, però, paga i vitalizi agli ex”, fa notare ancora Malan.

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