Il Governo italiano sostenga la necessaria partecipazione di Taiwan alla sicurezza del traffico aereo internazionale

Con 56 compagnie aeree e voli per 117 destinazioni, l’inclusione di Taiwan nell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO) è una priorità

Interrogazione ai Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e degli Affari esteri
Premesso che:

la scorsa settimana il Presidente del Consiglio dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO), Robert Kobeh Gonzalez, ha inviato una lettera al direttore generale dell’Amministrazione della aeronautica civile di Taiwan, signora Shen Chi, invitando per la prima volta lei e la sua delegazione, in qualità di “invitati speciali”, alla prossima Assemblea triennale dell’ICAO che si svolgerà a Montreal (Canada) dal 24 settembre al 4 ottobre;

questo invito è un primo risultato delle molteplici iniziative di Parlamenti e Governi di tanti Paesi del mondo che, negli ultimi mesi, hanno sollevato il tema della necessaria partecipazione di Taiwan alle attività dell’ICAO;

l’ICAO è il perno delle regole di tutela, controllo e prevenzione sulle quali si basa la sicurezza del traffico aereo internazionale;

la sicurezza riguarda direttamente i 45 milioni di passeggeri che, secondo i dati 2012, hanno transitato sulla Flight Information Region (FIR) di Taiwan, tra i quali vi sono centinaia di migliaia di italiani ed europei che si recano a Taipei utilizzando i 150 voli settimanali che la collegano alle capitali europee, tra le quali Roma;

Taipei è attualmente servita da 56 compagnie aeree con voli per 117 destinazioni nel mondo, di cui 616 voli settimanali diretti alle città della Cina continentale, a seguito dei rapporti profondamente mutati tra Taipei e Pechino ed oggi regolati da 19 accordi bilaterali;

l’esigenza di garantire i massimi livelli della sicurezza aerea è una priorità categorica per la quale vanno adottate tutte le appropriate misure, e tra queste vi è, senza dubbio, quella di includere Taiwan nell’ICAO;

già da anni in numerosi altri organismi internazionali multilaterali di diversa natura, anche di emanazione ONU come l’Assemblea mondiale della sanità, si è trovata la soluzione pragmatica per consentire la partecipazione taiwanese;

in base a quanto stabilito dalla legge n. 1151 approvata dal Congresso degli Stati Uniti, e firmata dal presidente Obama nel luglio 2013, la delegazione USA all’ICAO proporrà, in sede di assemblea a Montreal, che Taiwan partecipi alla vita dell’Organizzazione con lo statuto di “osservatore”,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Governo intenda adottare, anche in accordo con i partner della UE, per sostenere la iniziativa degli Stati Uniti a favore di Taiwan nell’interesse ineludibile della sicurezza aerea internazionale.

Risposta del Vice Ministro agli Affari esteri

L’Italia intrattiene con Taiwan intense relazioni economiche e culturali nel rispetto della “One China policy”, cui l’Italia e gli altri Paesi membri dell’Unione europea aderiscono, e del conseguente riconoscimento della Repubblica popolare cinese quale unica entità statuale cinese. I dati dell’interscambio commerciale sono emblematici dell’intensità dei rapporti tra i settori produttivi italiani e taiwanesi e delle promettenti opportunità che il mercato taiwanese può offrire ai nostri operatori economici.

Parallelamente al positivo andamento dei rapporti economico-commerciali, sono in costante espansione anche i flussi di visitatori tra Italia e Taiwan, stimolati dalla decisione dell’Unione europea, effettiva dal 2011, di abolire i visti di ingresso per soggiorni inferiori ai 90 giorni per i titolari di passaporti emessi dalle autorità dell’isola. Alla luce di quanto precede, Taiwan rappresenta un partner al quale l’Italia guarda con crescente interesse ed è pertanto costante l’attenzione del Ministero per l’individuazione di strumenti e per la promozione di iniziative che, nel rispetto della One China policy, mirino al rafforzamento dei rapporti con l’isola.

In questo contesto va inquadrata anche la posizione italiana in merito all’aspirazione di Taiwan di potere contribuire più attivamente alla definizione e all’osservanza di regole e standard tecnici a livello internazionale.

Da un lato, va tenuto presente che le attività di alcune organismi internazionali a carattere tecnico possono beneficiare di una partecipazione, opportunamente modulata, di Taiwan. Esempi in tal senso sono dati dall’assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, alle cui riunioni Taiwan partecipa dal 2009 in qualità di osservatore con la denominazione di “Chinese Taipei”, e dall’Organizzazione Mondiale del Commercio, alle cui riunioni Taiwan partecipa dal 2002 con la denominazione di “Separate customs territory of Taiwan, Penghu, Kinmen and Matsu – Chinese Taipei”.

Dall’altro lato, appare necessario, dal punto di vista italiano, che le modalità di tale partecipazione siano compatibili con l’adesione dell’Italia alla One China policy.

Coerentemente con tale impostazione, anche per la questione della possibile partecipazione di Taiwan all’ICAO in qualità di osservatore, si ritiene preventivamente necessario individuare con spirito costruttivo, insieme ai partner dell’Unione europea e in consultazione con il resto della membership dell’organizzazione, formule idonee a coniugare l’interesse della sicurezza aerea internazionale, alla luce anche della rilevanza di Taiwan come hub aeroportuale internazionale, con il rispetto della One China policy.

Nell’ottica del raggiungimento di soluzioni coerenti con i principi enunciati e largamente condivisibili in seno alla membership dell’ICAO, il Governo italiano ha preso atto positivamente della partecipazione di una delegazione, guidata dal Direttore generale della Civil aeronautics administration (CAA), di Taipei ai lavori della 38a assemblea dell’ICAO quale “ospite” del presidente del Consiglio dell’organizzazione, con la denominazione di “Chinese Taipei”.

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