Decreto fiscale: Il Governo regala 30 anni di concessione e 5 miliardi e mezzo a una municipalizzata egemonizzata dal PD e dal Partito dominante nel Trentino

Si voleva abolire mezza Costituzione per “risparmiare” 50 milioni all’anno, per tante cose necessarie ai Cittadini “i soldi non ci sono”, ma per l’Autobrennero si fanno proroghe camuffate e regali miliardari

Intervento in Aula nella discussione sul decreto fiscale

Signor Presidente,

ho chiesto di intervenire su questo provvedimento e sull’emendamento più importante, perché si parla di qualche decina di milioni in alcune parti, di qualche centinaia di milioni in altre ma qui c’è un emendamento da 11 miliardi che è passato senza grande clamore: si tratta del 13.0.7, presentato dai Colleghi della componente Südtiroler Volkspartei del Gruppo Per le Autonomie, che regala trent’anni di concessione a una municipalizzata egemonizzata dal Partito menzionato e dal Partito Democratico che dominano in quella Regione, i quali potranno fruire, per trent’anni, oltre ai tre già goduti perché la concessione era scaduta il 30 aprile 2014, di una concessione che nell’ultimo anno ha comportato ricavi per 370 milioni, un margine operativo lordo tra i 160 e i 170 milioni e, addirittura, un utile superiore ai 100 milioni. Questo, moltiplicato per i trent’anni per i quali vi è questo regalo, comporta undici miliardi (più uno per i tre anni già passati senza nessuna gara) di ricavi: cinque miliardi, più mezzo, per quanto riguarda il margine operativo lordo e, addirittura, considerando solo l’utile, sono comunque due miliardi e mezzo. Questo a fronte di che cosa? Del versamento di settanta milioni per sette anni, cioè di mezzo miliardo.

Lo Stato, cioè, riceve mezzo miliardo – in futuro, non subito – e, in cambio, dà via libera a cinque miliardi e mezzo che starebbero molto meglio nelle casse dello Stato per le tante necessità che lo Stato ha piuttosto che in una nuova municipalizzata. Io avevo sentito dire che questo Governo e quello precedente volevano ridurre le municipalizzate. Magari, invece, si massacrano municipalizzate, talora anche utili (non tutte sono inutili, infatti), da qualche decina di migliaia di euro, creando disagi nei Comuni e disservizi, ma se ne crea una destinata a incassare 12 miliardi nel corso dei prossimi trentatré anni.

Qual è l’alternativa? L’alternativa non bisogna proporla, perché era già stata fatta. Il Governo Berlusconi, con il Ministro Matteoli, nel settembre del 2011 aveva attivato le procedure per la concessione. Perché è buona norma attivare le norme per una gara dopo la concessione – non quando la concessione è ampiamente scaduta, come l’attuale Governo sta facendo per la Torino-Piacenza, ma prima. E il Ministro Matteoli lo fece quasi tre anni prima della scadenza della concessione. Le condizioni erano simili a quelle che ci sono in questo emendamento, con una piccola differenza: quelli erano i livelli di base, settanta milioni all’anno da versare per sette-otto anni. Da lì potevano esserci le offerte al ribasso di coloro che partecipavano alla gara. Qui, invece, si è partiti dalla base e alla base si resta. Dunque, è un regalo enorme. E ci sono delle omissioni in quanto, in questo emendamento, non c’è alcuna delle condizioni, né i vincoli previsti, invece, nell’appalto indetto dal Governo Berlusconi nel 2011. Qui non si parla di investimenti. Una riduzione tariffaria o, perlomeno, un contenimento degli aumenti non sono menzionati. Praticamente, una cosa che doveva essere fatta a gara, a competizione, è data in regalo per trentatré anni. Io chiedo al Governo di avere il buon senso e il rispetto per i Cittadini di non includere l’emendamento 13.0.7 nel maxiemendamento, sulla cui presentazione indubbiamente contiamo e su cui porrà la questione di fiducia. Qui si va a “spilorciare”. Il Governo dice: “il milione per questa cosa non c’è”, “i venti milioni per quest’altra non ci sono”, e poi fa un regalo di cinque miliardi e mezzo, limitandosi al margine operativo, a una municipalizzata. Noi non capiamo. Ogni spiegazione che mi viene in mente è maliziosa, per cui non ne faccio alcuna. Chiedo al Governo che, anziché dare spiegazioni, non includa tale misura nel maxiemendamento. Queste cose si potranno fare in seguito. Se è nella convenienza dei Cittadini, lo si potrà fare. Ma io ritengo che non sia convenienza dei Cittadini fare di tutto per azzerare una misura che lo stesso Governo, da legislatore, ha inserito – cioè il divieto di proroga delle concessioni autostradali, con l’eccezione, naturalmente, di quelle in house, con tutti i problemi che questo comporta. Perché qui si prevede, sostanzialmente, di dare una proroga camuffata: anziché darla al soggetto A e prorogare per trent’anni al soggetto A, ci si inventa un soggetto che è identico al soggetto A. È il soggetto A che deve acquistare alcune quote dei privati – i quali potranno, tra l’altro, ottenere il prezzo che vogliono. Perché, essendo obbligatorio che le loro percentuali di partecipazione all’azionariato dell’autostrada siano rese pubbliche, possono chiedere il prezzo che vogliono. Quindi, altro regalo indebito. Il tutto giustificato con un vago rilancio degli investimenti.

Le norme europee, il buonsenso e l’obbligo per i Comuni, per esempio, vogliono che i risparmi si ottengano facendo le gare, non i regali. Qui, invece, si è scelto il contrario: come minimo, nella più pessimistica delle ipotesi, 5.5 miliardi di una infrastruttura che verrà gestita da una municipalizzata. In quella Regione si passa da incarichi di dirigenza di uno dei due Partiti indicati (il Partito Democratico e La Südtiroler Volkspartei) a una presidenza e una megadirigenza di quest’autostrada e dall’una all’altra. È sostanzialmente la stessa cosa.

Qui si voleva abolire mezza Costituzione per risparmiare 50 milioni di euro all’anno e poi si regalano 5 miliardi e mezzo. Complimenti: chiedo al Governo di avere il pudore – ripeto – di non includere quest’emendamento nel maxiemendamento: sarebbe una vergogna e uno schiaffo agli Italiani, nonché alle imprese che vorrebbero essere rese competitive. Ricordo che non siamo più – e non lo siamo mai stati – nei piani quinquennali dell’Unione Sovietica; qui siamo invece nei piani più che trentennali di concessioni regalate, in attesa di fare altri regali ad altri concessionari.

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