Il Secolo XIX: “Matteo mantenga la parola. I Dem non cambino le regole”

Malan: “Pronti a varare Italicum e revisione istituzionale. Insieme, senza se e senza ma”

di Giovanni Palumbo

“Questa mattina facciamo una riunione dei senatori: noi teniamo duro, ci aspettiamo che Renzi faccia lo stesso”. Lucio Malan, berlusconiano di ferro (autore del libro “SuperSilvio”) ed esponente di FI nella commissione Affari Costituzionali del Senato, sbarra la strada al Mattarellum e al “Democratellum” del Movimento 5 Stelle. “C’è un patto con il PD. Vanno bene i tempi più lunghi e le modifiche non previste che sono state apportate, ma ora – dice – il premier deve mantenere la parola. Subito dopo l’ok alla Riforma costituzionale va approvato l’Italicum, senza e senza ma”.

Senatore, ha paura di un ripensamento da parte del presidente del Consiglio?

“Abbiamo un’intesa. Il PD non provi a cambiare le carte in tavola”.

Quindi nessuna possibilità di aprire a un sistema elettorale diverso?

“Tutto si può fare in politica, niente è tabù. Ma in questo caso si deve andare fino in fondo. Il sistema dei grillini è sbagliato, soprattutto perché non da la certezza che ci si arrivi poi a una Maggioranza definita”.

Il vostro è un “no” secco alle preferenze?

“Venti anni fa sono state abolite quelle multiple a seguito di un referendum. C’è stato un voto plebiscitario per sancire l’eliminazione di un sistema che portava alla corruzione e promuoveva cordate clientelari. Ora stiamo attenti”.

Intanto, però, Renzi tratta con il M5S.

“Non ci saranno conseguenze pratiche, ognuno ha parlato al prorpio elettorato. Del resto, per certi aspetti c’è molta somiglianza tra il PD renziano e il Movimento 5 Stelle. Su molti temi, la Sinistra renziana e i radicali grillini si trovano d’accordo. Detto questo, l’incontro di ieri ci lascia indifferenti. Nelle prossime ore dovremmo arrivare alla definizione finale del testo, con le piccole correzioni concordate. Ormai manca solo qualche piccolo dettaglio”.

Molti in FI temono che Renzi voglia andare al voto anticipato.

“Non mi stupirei. Renzi non fa nulla se non nel suo interesse personale. Il semestre europeo è solo un aspetto esteriore, di poca sostanza rispetto alla politica italiana. Non dimentichiamoci che Scalfaro non esitò ad andare alle elezioni nel ’96”.

Intanto, il PD sembra essere l’unica attrattiva in Parlamento. Teme che la campagna acquisti possa arrivare fino a Forza Italia?

“Non credo. Renzi in realtà vuole solo eliminare la vecchia guardia del PD. Con noi non troverà spazi, e comunque sarebbe una mossa incomprensibile. Chi si schiaccia a Sinistra non ha futuro”.

C’è qualcuno tra i senatori azzurri che potrebbe non votare l’Italicum, secondo Lei?

“Non ho sentito particolari opposizioni, al contrario di quello che è successo nei giorni precedenti sulla riforma del Senato”.

Quali sono i tempi, allora?

“In commissione credo che si comincerà a votare lunedì pomeriggio. Noi siamo pronti e vogliamo fare presto, ma il 3 luglio o il 10 luglio non cambia nulla. Berlusconi si aspetta che Renzi non faccia scherzi”.

E se arivasse prima la condanna a Berlusconi nel processo Ruby? Cambierebbe qualcosa?

“No, nessun riflesso. Noi vogliamo le riforme e lo abbiamo dimostrato più volte, ora tocca al PD far parlare i fatti”.

 

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