“Sblocca Italia”: una mostruosa dazione di denaro a un Gruppo privato, contro le norme europee e contro gli interessi degli Italiani

Se un sindaco facesse un’operazione di questo genere,  verrebbe messo in carcere insieme al suo segretario comunale

Secondo intervento In Aula sul business delle concessioni autostradali contenuto nel decreto

Signor Presidente, intervengo a proposito della questione di fiducia… Chiedo scusa, non so come mai mi è venuta in mente la parola «fiducia»!

Vorrei associarmi, sostenere e parlare a favore della richiesta di non passaggio all’esame degli articoli formulata ora dal senatore Crimi. Si tratta infatti di un provvedimento che il Senato di fatto non ha potuto esaminare, che addirittura fa riferimento, come abbiamo sentito dagli interventi svolti dal senatore Volpi e da altri senatori del Movimento 5 Stelle, a documenti che vengono approvati con la conversione del decreto-legge e che non possiamo conoscere nonostante le insistenti richieste.

Un provvedimento che, all’articolo 5, prevede una mostruosa dazione di denaro a un gruppo privato, senza alcun tipo di procedura competitiva e con una modalità che è contro le norme dell’Unione europea e, in ogni caso, è contro l’interesse dei cittadini italiani che, a causa di detto articolo, dovranno continuare a pagare tariffe di pedaggi autostradali sei volte più alte di quello che sarebbe necessario per la sola manutenzione, in cambio della promessa di realizzare nuove opere.

Non il solo profitto, ma il business complessivo consiste in 10 miliardi di euro secondo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio – ma che probabilmente sono molti di più dato che, secondo altre stime, si tratta di 30 miliardi – che il Governo intende regalare prolungando di 38 anni – il doppio della durata del regime fascista – la gestione di determinate autostrade. Infatti, questo non riguarda i concessionari autostradali in generale ma un concessionario. Lo stesso concessionario, guarda caso, che ottenne dalla Provincia di Milano di poter acquistare le quote della società concessionaria dell’autostrada Milano-Serravalle e di poterle rivendere con un profitto di 114 milioni di euro con danno erariale accertato.

Si chiama Gruppo Gavio.

Termino. Vedo che questo è un argomento delicato e, infatti, si tratta di fare un regalo miliardario a un gruppo privato che già ha ricevuto regali milionari, a proposito dei quali il nostro collega senatore Albertini rischia una condanna per essersi permesso di far notare che le indagini non sono state particolarmente efficaci sul danno erariale di 114 milioni di euro subìto dalla Provincia di Milano – milioni che sono briciole, perché questa volta parliamo di decine di miliardi.

Se un sindaco volesse fare un’operazione di questo genere per prorogare la gestione di un servizio, fosse anche per un mese e fosse anche un servizio da 50.000 euro l’anno, in primo luogo non gli sarebbe consentito farlo e poi, se lo facesse, sarebbe messo in carcere insieme al suo segretario comunale!

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