Il sevizio di schiavitù e acquisto dei bambini non è accettabile.

MALAN (FdI). Signor Presidente, ringrazio la relatrice, senatrice Campione, per la sua esauriente introduzione a questo argomento e i colleghi della maggioranza, senatori Zanettin e Romeo, che hanno portato forti argomenti sui fondamenti giuridici e su documenti europei che hanno condannato in modo molto chiaro e netto la surrogazione di maternità.Ringrazio soprattutto i colleghi dell’opposizione, che hanno presentato e sostenuto le questioni pregiudiziali, perché ci hanno rivelato davvero qual è il pensiero dietro la difesa di questa pratica della cosiddetta surrogazione di maternità. Il pensiero è che va bene che ci sia il commercio di bambini, va bene ridurre le donne in schiavitù e lasciare che le famiglie ricche possano approfittare di donne che si trovano in situazioni di bisogno, molto spesso, anzi quasi sempre, in Paesi di quello che si chiamava il terzo mondo, certamente meno ricco del nostro. (Applausi).Va bene per voi, per una serie di ragionamenti: perché poi ci sarà la Corte di giustizia europea; perché c’è il tale regolamento. C’è il regolamento della libera circolazione dei servizi: giusto, senatore Scalfarotto? Il servizio di schiavitù e di acquisto dei bambini non è un servizio! Ho sentito parlare di cose completamente estranee. (Applausi. Vivaci commenti).Senatrice Maiorino, lei ha espresso molto chiaramente il suo pensiero. Adesso lasci che esprima il mio. È stato detto che la norma è rivolta alle coppie omosessuali. È scritto da qualche parte che è rivolta alle coppie omosessuali? No! Citate dati che può darsi siano veri. Non lo sappiamo perché, essendo una pratica illegale, non lo sappiamo. È scritto che l’80 per cento delle surrogazioni di maternità viene praticato da coppie eterosessuali. Può darsi. È una pratica vergognosa allo stesso modo! (Brusìo).Proprio la senatrice Maiorino ha parlato di una nostra presunta intenzione di limitare il diritto all’aborto stabilito dalla legge n. 194. È falso, è completamente falso! Ricordo, invece, che nei contratti commerciali cui vengono sottoposte le madri surrogate, quelle che effettuano la surrogazione di maternità, ci sono degli impegni per cui, siccome il bambino che hanno in grembo è merce altrui, perché comprata dagli altri, queste donne, per contratto, possono abortire solo se lo decide la coppia, che sono i padroni. Questa è la limitazione del diritto all’aborto, questa lo è! (Applausi).Così come è una limitazione alle libertà personali l’impegno a non assumere una serie di farmaci, ad avere un certo stile di vita durante questa gravidanza per altri. Ed avere un certo stile di vita, rispetto in particolare alla non assunzione di farmaci, può mettere in pericolo la salute della madre, ma, siccome c’è il contratto e il contratto è sacro, bisogna arrendersi. Giusto, senatore Verini? Bisogna arrendersi! C’è il contratto, per cui i ricchi hanno comprato il bambino, la donna povera non si può curare e può abortire solo se lo decidono i padroni! (Applausi).Si è detto che questa è un’ideologia, anzi che ci sono degli estremismi. Io trovo che l’estremismo sia ripristinare la schiavitù e istituire o reistituire questa pratica. Nel passato, infatti, essa esisteva. Di solito era proibita o comunque non accettata dalle leggi dello Stato, ma era una realtà. Una realtà alla quale forse ci si doveva arrendere, perché è la realtà: c’è gente che compra i bambini. Allora, dobbiamo dire che va bene e riconoscere il diritto ad essere immediatamente, senza ritardo, riconosciuti come genitori, pur essendoci una genitrice (e a volte anche un genitore) che chissà dov’è, che è stata tacitata con dei soldi.Sappiamo che ci sono state delle cause, in Paesi come gli Stati Uniti d’America, dove la donna che ha portato avanti la gravidanza ha cambiato idea e voleva tenere il bambino. C’è stato un caso, portato anche qui in Senato, di una donna che voleva tenere il bambino. Tra l’altro, caso anomalo, anche l’ovulo era suo, per cui il bambino era suo a tutti gli effetti. Però c’era il contratto, e ha dovuto cederlo ad una coppia. Le hanno portato via il bambino, suo, perché c’era il contratto. È una vergogna! È una cosa contro la civiltà! (Applausi).Avete usato un’espressione un po’ d’epoca: ve ne fregate.Se c’è qualcuno qui a cui non frega niente dei bambini e della dignità delle madri, è chi vuole prevenire l’approvazione di questa norma. (Applausi).Invito chi definisce medievale, assurda, irrazionale questa norma a leggere una norma che prevede che non si possa (è vietato) allontanare il figlio, la creatura nata, dalla madre prima dei sessanta giorni, perché costituisce maltrattamento. Ebbene, questa è una norma medievale di Roma Capitale, approvata dalla Giunta di sinistra, dunque perfetta, con tutti i valori a posto, riguardante i cani e i gatti. (Applausi). Questo regolamento, all’articolo 8, dice che è vietato allontanare i cuccioli dei cani e dei gatti dalla madre prima dei sessanta giorni, se non per gravi motivi certificati dal veterinario. (Applausi). Allora, la tutela delle madri dei cani e delle madri dei gatti deve essere almeno messa sullo stesso piano della tutela delle madri alle quali il bambino viene tolto subito per contratto.Ci avete accusato di ideologia. Siamo d’accordo, se per ideologia si intende difendere la dignità delle persone, delle madri, dei bambini, che hanno diritto a sapere chi è il loro padre, chi è la loro madre, hanno diritto a non essere merce. (Applausi).

Torna in alto