LEGGE ELETTORALE. MALAN (PdL): LA DIFENDO, DEFINISCE MAGGIORANZA

Con il sistema uninominale, candidati scelti sempre da Partiti

“Si potrebbe dire malignamente che tutti quelli – dell’Opposizione e della Maggioranza – che hanno criticato la legge elettorale ne hanno in qualche modo beneficiato. Io sostengo invece la correttezza di questa legge, della quale si è detto tutto e il contrario di tutto.

Della legge elettorale si è detto che favorisce la frammentazione. La verità è che siamo passati dalle venti liste del 2006 alle quattro o cinque del 2008. E questa legge ha definito chiaramente una Maggioranza, sia alla Camera che al Senato, pur con qualche differenza. Quanto alla possibilità per gli elettori di esprimere il nome di un candidato, anche con i collegi uninominali erano i partiti a scegliere, e anzi si decideva collegio per collegio quale candidato schierare, se uno della Lega o del PdL o di un Partito di centro. E la stessa cosa avveniva a Sinistra, nella scelta se candidare un esponente di Rifondazione o del PD o di Italia dei Valori.

Penso che sia meglio che gli elettori scelgano il Partito. E se davvero ci fossero preclusioni verso certi candidati, si possono votare altre liste. Le preferenze danno l’illusione di una scelta e la certezza di costi enormi. Credo francamente che non sia il caso di tornare alle preferenze”.

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