IntelligoNews: “Convention Parisi, Malan (FI): Se fossi in Berlusconi, applicherei un principio di mercato”

“Se fossi in Berlusconi, applicherei un principio di mercato e, cioè, sottolineerei i punti fondamentali in cui il nostro “prodotto” è totalmente diverso da quelli del PD e del Movimento 5Stelle”. In sintesi, l’analisi a IntelligoNews di Lucio Malan, senatore di FI, a proposito del futuro del centrodestra al centro della doppia-due-giorni tra Milano, con la Convention di Parisi, e Pontida – con il raduno della Lega di Salvini.

La convince l’idea di un centrodestra con un passo più centrista e moderato, meno collegato a Lega e FdI? 

“Noi siamo alleati con Lega e FdI e abbiamo il nostro modo di portare avanti le battaglie. È questione di modo di affrontare i problemi: noi dobbiamo parlare – e Parisi, in particolare, si propone questo – a quelli che attualmente non sono in politica o non se ne interessano e che, negli ultimi anni, dopo aver votato FI, non l’hanno più fatto. Con loro dobbiamo forse parlare un linguaggio più esterno alla politica, meno di schieramento e più sulle questioni; dopodichè, noi facciamo il nostro percorso e le altre formazioni fanno il loro: i fatti diranno la sostanza di queste posizioni”.

A Berlusconi piace questo schema che guarda anche al civismo? E quanto conviene rompere o entrare in conflittualità con la Lega di Salvini? 

“Prima cosa: il civismo è nella natura di FI fin dalla sua fondazione e questo non va dimenticato; FI deve essere l’espressione delle istanze dei cittadini e non certo in un mondo a sé. Secondo: non c’è rottura né conflittualità con la Lega di Salvini; andiamo avanti con un accordo che ha le medesime posizioni sulla stragrande maggioranza delle questioni ma ciascuno fa la propria strada”.

Molti osservatori rilevano il gioco del doppio binario da parte di Berlusconi e lo si desume dalla presenza di Giovanni Toti alla tre-giorni leghista di Pontida. Non ritiene che oggi, con la crisi che ancora morde e con i grandi bisogni irrisolti, questa tattica – peraltro non nuova – rischi di demotivare gli elettori di FI? 

“No, perché è normale che un grande movimento politico sia attivo; da un lato come con l’iniziativa di Parisi, per rivolgersi specialmente a esponenti della società attualmente non impegnati in politica, dall’altro per portare avanti i rapporti con il nostro principale alleato, senza il quale non abbiamo la possibilità di tradurre nella realtà gli obiettivi politici che abbiamo e che sono espressi, per l’appunto, dalla società”.

Visto che lo conosce bene, se Lei fosse in Berlusconi, cosa farebbe in questo momento? 

“Applicherei un principio di mercato e, cioè, sottolineerei i punti fondamentali in cui il nostro ‘prodotto’ è totalmente diverso da quelli del PD e del Movimento 5Stelle. In sintesi, tre punti: il primo – il valore della libertà come obiettivo e strumento di espressione dei cittadini e delle imprese, a fronte di Partiti che continuano a sostenere uno Stato padrone dei cittadini. Secondo: i nostri principi basati sul buon senso – come la difesa della famiglia, dell’identità dell’Italia e della sicurezza dei cittadini. Terzo: politiche di vero sviluppo economico, l’unico in grado di garantire il benessere dei cittadini, in contrapposizione a un M5S che ci propone la decrescita felice e a un PD che, senza averla promessa, ce la sta consegnando”.

Torna in alto