di Andrea Barcariol
Dopo i due incontri interlocutori della scorsa settimana e il mancato accordo, è in programma per oggi pomeriggio, al Viminale, la firma del Codice di Condotta per le Ong impegnate nei salvataggi in mare dei migranti. Alcune delle richieste delle organizzazioni sono state accolte ma il braccio di ferro continua e pare che saranno molte le Ong non disposte a firmare il Codice (in tal caso, dovrebbe essere negato loro l’attracco nei porti italiani). Riguardo a questa situazione, IntelligoNews ha ascoltato il senatore di Forza Italia Lucio Malan.
Continua il braccio di ferro tra il Governo e alcune Ong che si rifiutano di firmare il Codice di condotta imposto dal Governo. Cosa ne pensa?
“Evidentemente, per molte di queste Ong il trasporto dei migranti in Italia è un fatto indispensabile mentre, in teoria, dovrebbero essere lì per salvare le persone. Queste organizzazioni devono assolutamente alimentare in ogni modo le partenze e rendere conto ai loro finanziatori che hanno interessi evidenti. Spesso, queste persone che arrivano sono un peso per la nostra società – magari non esclusivamente per cattiva volontà ma perché c’è già una disoccupazione altissima, molti sono analfabeti e le loro possibilità di inserimento sono scarse”.
L’Italia ora come deve rispondere di fronte a questa presa di posizione delle Ong?
“Questo Codice di condotta per le Ong è l’unica cosa che il Governo è riuscito a ottenere in sede UE ed è ampiamente insufficiente. Se anche questo si dimostrerà inefficace, l’unica cosa che rimane da fare è quella che Forza Italia chiede da anni: utilizzare le nostre navi per impedire le partenze oppure che i barconi vengano intercettati prima e riaccompagnati a casa. Il Governo Renzi ci ha cacciato in questa situazione: non c’è nessun Paese che si senta in dovere di occuparsi di persone che partono da porti lontanissimi dalle loro coste. Così si stronca la tratta che esiste solo perché arrivano a destinazione. Oggi immigrare regolarmente in Italia è quasi impossibile; chi non segue le regole, invece, arriva qui mantenuto e difeso – spesso anche se delinque contro gli Italiani”.
Macron vuol fare degli hotspot in Libia. Anche alla luce degli ultimi casi di cronaca, ad esempio un’anziana di 75 anni stuprata e picchiata ieri da un nigeriano di 26, non sarebbe opportuno fare un provvedimento simile per filtrare chi entra?
“Quello che avviene è inaccettabile: nessun Paese al mondo ha mai accettato una cosa del genere, se non nel caso di un’invasione. Se uno si dichiara minorenne, non si possono neanche fare accertamenti per capire se nel suo Paese è un criminale. È una situazione folle. Riguardo a chi è arrivato, non è possibile che ci siano leggi diverse per gli immigrati: chi trasgredisce la legge deve essere sanzionato. In quei Paesi, la Giustizia è molto più sommaria e, se uno viene rilasciato in attesa del processo, capisce di essere stato assolto e il messaggio che arriva ai suoi connazionali è che in Italia puoi fare quello che vuoi”.