Al Ministro della salute. –
Premesso che:
uno studio pubblicato sul “Journal of Medical Virology”, rivista tra le più prestigiose al mondo nel settore, condotto dai professori Sergio Pandolfi e Giovanni Ricevuti dell’università di Pavia, autori di numerose pubblicazioni mediche, conferma che il paracetamolo aumenterebbe il rischio di evoluzione negativa del COVID-19;
in particolare, riferisce lo studio, intitolato “Paracetamolo nel trattamento domiciliare dei primi sintomi della Covid-19: un possibile nemico piuttosto che un amico per i pazienti anziani?”, l’uso del paracetamolo per trattare a casa i sintomi lievi di COVID-19, soprattutto negli anziani con comorbilità, avrebbe notevolmente aumentato il rischio di ricovero per dispnea da polmonite interstiziale, aumentando il deprecato affollamento delle terapie intensive;
lo studio stesso cita anche altre ricerche che sono arrivate ad analoghe conclusioni, tra cui una del maggio 2020 a firma del professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, e Fredy Suter, già primario di malattie infettive all’ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo; tale ricerca ha evidenziato che l’uso dei “FANS” avrebbe portato a una riduzione del 90 per cento dei giorni di ospedalizzazione rispetto all’uso del paracetamolo;
in Italia si è riscontrato il più alto tasso di letalità (rapporto tra decessi e contagi) della malattia COVID-19 di tutta l’Europa occidentale; l’Italia è anche la nazione con la più alta letalità delle 12 con più contagi, con un tasso del 2,83 per cento contro l’1,84 per cento degli altri undici; con un tasso dell’1,84 per cento in Italia ci sarebbero stati 59.000 morti in meno,
si chiede di sapere:
per quale motivo sia stato ignorato lo studio di Remuzzi e Suter, per quanto riguarda la pericolosità del paracetamolo nel trattamento dei sintomi da COVID-19;
quali urgenti misure il Ministro in indirizzo intenda intraprendere a seguito dell’ulteriore studio di Pandolfi e Ricevuti;
quali ritenga siano le cause della alta letalità della malattia da COVID-19 in Italia.