IUS SOLI. MALAN (FI): COMPROMETTE MILLENNI DI CIVILTÀ E NOSTRE CONQUISTE SOCIALI

“Vogliamo compromettere millenni di civiltà? Vogliamo compromettere le conquiste sociali che sono state fatte, che i nostri padri e noi stessi abbiamo pagato, a beneficio di quella società multiculturale – cioè non culturale – dove regna il più forte, dove vengono cancellati millenni di progresso? Votiamo contro lo ius soli per limitare l’immigrazione, che deve essere tenuta a livelli fisiologici, deve essere selezionata in modo che non chiunque possa venire nel nostro Paese. Pensiamo a noi, pensiamo ai nostri figli, ai nostri nipoti, diciamo “no”.

Dal 2014, sono entrati in Italia solo con gli sbarchi oltre 600.000 immigrati, ai quali dobbiamo aggiungere tutti quelli che entrano legalmente, magari per ricongiungimento familiare. Oltre ai tanti stranieri che nascono in Italia: il 15% dei bambini è figlio di entrambi genitori stranieri. Non abbiamo nessuna garanzia che in quelle famiglie si parli Italiano e, soprattutto, che si condividano i nostri valori. Questi numeri, se incentivati da leggi come lo ius soli, rischiano di mettere a repentaglio tutte le conquiste sociali fatte finora, a cominciare dalla Sanità. Se facciamo venire da noi persone che portano nuove malattie o malattie che sono da tempo scomparse, il peso rischia di diventare insostenibile.

C’è, poi, la previdenza: tutte queste persone che vengono in Italia scopriranno presto – e a volte lo sanno già prima – che, se fanno venire un loro parente con ricongiungimento familiare, poi questa persona, quando raggiunge l’età pensionabile, prende la pensione sociale. Possono poi dire che vivono in Italia e, invece, se ne ritornano nei loro Paesi con la pensione sociale.

Ci sono anche altri settori, come l’assistenza: già oggi, i Comuni la forniscono soprattutto agli stranieri, perché gli Italiani – in gran parte – una casa o qualche parente con qualche soldo ce l’hanno. Loro invece, se anche ce l’hanno non figura perché ce l’hanno all’estero e, quindi, sono in cima a tutte le graduatorie: per la casa popolare, il sostegno, bonus bebè – come se non facessero già abbastanza figli. Il problema sono gli Italiani che non fanno abbastanza figli, perché non hanno la sicurezza di avere vitto e alloggio pagato, come succede invece a chi arriva in Italia anche da pochi giorni.

Altro problema è la Scuola: ogni bambino che va a scuola costa 8.400 euro allo Stato, anche gli stranieri. Anche i genitori stranieri si lamentano che, in una classe dove la maggior parte dei bambini è straniera, è difficilissimo imparare la cosa fondamentale: l’Italiano. Ed è difficilissimo anche per i bambini italiani. Si sta distruggendo un sistema che, da molto più di cento anni, forniva un’istruzione agli Italiani per andare avanti nella vita, per avere la famosa mobilità sociale e non essere condannati a restare necessariamente al livello dei genitori. Qui, invece, sono condannati a scendere rispetto a loro.

L’aspetto più pericoloso, però, è quello socio-culturale. I musulmani ritengono – dal 25% in su – che le ragazze non debbano studiare, che una donna che vada in giro poco vestita (e, per i loro parametri, vuol dire col viso scoperto o con la gonna) cerchi di essere stuprata. E, dal 30% in su, sono del parere che i musulmani debbano conquistare i Paesi occidentali – a cominciare dall’Italia”.

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