Le aziende hanno il diritto di promuovere i propri prodotti, ma non contro la volontà dei cittadini

Per difendere il diritto di non essere chiamati, includere nel Registro delle Opposizioni tutti i tipi di utenza telefonica

Intervento in Aula sulla richiesta di dichiarazione d’urgenza relativa alliscrizione dei numeri delle utenze telefoniche fisse e mobili nel Registro pubblico delle Opposizioni al telemarketing

Signor Presidente, ho chiesto di parlare su questo disegno di legge perché ne fui relatore e, per la verità, fui anche l’autore dell’emendamento che ha introdotto il Registro delle Opposizioni. La disciplina precedente prevedeva l’autorizzazione preventiva a effettuare le telefonate. Il problema era – ed è tutt’ora – che c’erano dei gestori telefonici monopolisti (di cui non facciamo il nome) che, nel corso degli anni, avevano ottenuto un consenso generalizzato attraverso una sorta di silenzio‑assenso prima che entrassero in vigore le leggi precedenti a questa del 2010. Pertanto, c’erano milioni di italiani – praticamente tutti quelli che erano in vita e possedevano un telefono quando esisteva il gestore monopolista – inseriti negli elenchi che il suddetto gestore vendeva a chiunque perché erano di sua proprietà.

Ciò costituiva palesemente una violazione della concorrenza – quindi starebbe benissimo come emendamento al disegno di legge sulla concorrenza, sarebbe il suo posto, per cui mi stupisco di sentire che non si possa fare – oltre a essere un problema per i cittadini. Uno, infatti, ha il diritto di chiedere di non essere chiamato.

Il Registro delle Opposizioni fu inserito in un disegno di legge delega recante una molteplice varietà di argomenti. Ma, nel lavoro di redazione dei decreti attuativi, è stata operata una grave restrizione, su proposta di un mio emendamento, e si è limitata la possibilità di farsi inserire nel Registro delle Opposizioni – che è quel registro al quale ci si può iscrivere per telefono, per fax o per posta elettronica. Chi è in quell’elenco, sulla base dei controlli che devono eseguire per legge coloro che fanno telepromozioni (promozioni commerciali per telefono), non può essere chiamato. Purtroppo, però, il decreto attuativo ha previsto che il Registro sia accessibile solo per i telefoni fissi e solo per quelli rientranti in elenchi pubblici; vi è pertanto una serie di fattispecie – a cominciare da tutti i telefoni cellulari, che ormai vengono usati in prevalenza dalle persone, e da tantissimi tipi di utenze telefoniche – che ne è esclusa.

Si tratta di una cosa molto semplice, ossia di fare quello che già la legge del 2010 chiedeva di fare: consentire di includere nel Registro delle Opposizioni tutti i tipi di utenza telefonica. Questo non vuol dire che uno non possa più essere chiamato: potrà dare l’autorizzazione, ma dovrà essere veramente un’autorizzazione preventiva e seria. La situazione antecedente la legge del 2010 era che spesso l’autorizzazione era stata data in modo inconsapevole o, addirittura, non era stata data proprio. Dopo il 2010 è rimasto il problema che i cellulari sono esclusi.

Non si sta chiedendo di approvare immediatamente questa norma, ma solo di dichiararne l’urgenza. È una cosa semplicissima, doveva già essere fatta all’epoca; poi, probabilmente, resistenze del funzionariato governativo hanno fatto in modo che fossero esclusi i cellulari.

Ritengo sia un diritto quello di non essere chiamati a tutte le ore del giorno e della notte da persone che propongono di cambiare il programma del telefono, l’utenza, il gestore dell’energia elettrica e così via. Credo che costerebbe davvero poco dichiarare l’urgenza ma vediamo che, anche su questo, c’è un’opposizione da parte del Governo. Capiamo che ci sono interessi di grandi aziende che sono contrarie ma noi siamo dalla parte dei cittadini e vorremmo tutelarli. Le aziende hanno tutto il diritto di promuovere i propri prodotti ma non possono farlo contro la volontà di chi subisce queste telefonate.

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