Legge di Stabilità 2016: il bel vantaggio di guadagnare meno ma di avere più debiti, e questo con tre Governi “risanatori”

In compenso, per “promuovere il merito”, assunzioni di professori senza concorso e obbligo per i Comuni di rifornirsi dal CONSIP anche se altrove c’è un prezzo inferiore

Intervento in Aula nella discussione della Legge di Stabilità 2016

Signor Presidente,

vediamo innanzi tutto da dove partiamo, perché in questi giorni siamo abituati a trionfalistici annunci: «È la ripresa! Più che ripresa: abbiamo dati ancora migliori di quelli già ottimi che avevamo». Qual è invece la realtà?

Parlando del prodotto interno lordo, abbiamo avuto quest’anno un aumento spettacolare dello 0,5: è una buona cosa (meglio aumentare di poco che scendere di poco o addirittura di molto); però c’è la cattiva abitudine di parlare di prodotto interno lordo solo in termini di percentuale. Siccome, quando un Italiano va in un negozio, i prezzi sono espressi in percentuale ma in euro, la situazione è che anche con questo 0,5 per cento di miglioramento siamo al 4,3 per cento peggio che nel 2011, quando il Governo Berlusconi, l’ultimo espresso direttamente dal voto degli elettori, fu costretto alle dimissioni. Ebbene, siamo peggiorati del 4,3 per cento da allora, grazie a questo fantastico miglioramento dello 0,5. In altre parole, siccome siamo andati ancora peggio, adesso siamo un pochino meglio del peggio del peggio che è stato toccato un anno fa, quando già governava l’attuale, insostituibile Governo (eravamo arrivati, infatti, al -4,8). Adesso, con il petrolio ai minimi storici, il dollaro ai massimi da tempi ormai quasi immemorabili, il quantitative easing della Banca Centrale Europea sotto la direzione di Draghi, insomma, con tutti questi fattori concomitanti, abbiamo avuto un miglioramento dello 0,5, meno di quasi tutti gli altri Paesi dell’Unione europea.

Economia_quattro Governi_disoccupazioneQuanto all’occupazione, su qualche dato, come abbiamo saputo, ci sono stati errori, sopravvalutazioni e così via. Sono anch’essi dati gonfiati dalla positiva congiuntura che difficilmente si ripete e dagli aiuti governativi, perché questi posti che si sono guadagnati sono stati pagati dal Governo con le famose sovvenzioni e tutto quanto abbiamo visto, che sono soldi che il Governo tira fuori. Con questi bei risultati, siamo arrivati a ben 727.000 disoccupati in più rispetto al 2011, con il Governo Berlusconi. In altre parole, da allora, 727.000 persone che lavoravano oggi non lavorano.

Possiamo dire magari che abbiamo fatto un po’ di sacrifici, abbiamo aumentato la disoccupazione, è sceso il PIL, ma al debito abbiamo dato una bella botta: infatti, si è data una bella botta in alto al debito, che era di 1.906 miliardi nel novembre del 2011, quando lasciò il Governo Berlusconi, e nell’ultimo mese è arrivato a 2.191,7 miliardi, ossia 286 miliardi in più rispetto al 2011, dei quali 86 sono stati accumulati durante il corrente Governo.

Parlando rispetto ai singoli cittadini, ogni singolo cittadino si ritrova un reddito sceso mediamente di 1.224 euro all’anno, cioè 100 euro al mese, mentre il suo debito personale, il debito pro capite, è salito – sempre in questi quattro anni – di 5.127 euro. Questo è il bel vantaggio: cioè guadagniamo di meno ma abbiamo più debiti, e questo dopo tre Governi risanatori. Pensate se non fossero arrivati questi tre Governi risanatori, che hanno aumentato i disoccupati e il debito e hanno diminuito il reddito!

Vorrei soffermarmi su alcuni punti: una delle ragioni per cui non andiamo così bene è forse che si ha un po’ di allergia al mercato, alla concorrenza, alla vera competizione. Nel testo di questa legge di stabilità, però, c’è il bell’articolo 15, che reca il titolo “merito” (che era anche un noto prodotto per la casa, qualche anno fa, a cui credo ci si riferisse, perché qui c’è proprio l’opposto del merito). Si dice infatti che, per promuovere il merito, si assumeranno professori senza fare il concorso: bello, eh? Questo vuol dire che i concorsi sono una porcheria (ma allora forse bisognerebbe fare in modo che non fossero più tali) oppure che se i concorsi – che, lo ricordo, vengono gestiti dal Governo, mica dagli alieni o dall’opposizione – sono fatti male, allora il Governo dice: “Va beh, facciamo male i concorsi, dove a quanto pare passano i raccomandati, allora assumiamo 500 professori universitari per chiamata diretta – mica roba da poco, è una percentuale enorme – ma con criteri ben precisi”, che però non sono scritti nella legge che noi, rappresentanti del popolo, votiamo (contro o a favore), ma in un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, senza aver sentito nessuno e dopo aver respinto gli emendamenti che chiedevano il parere delle Commissioni, nel quale decide lui a capocchia con quali criteri, per quanto tempo e in quali discipline assumere. In altre parole, anziché avere concorsi dove c’è il rischio di raccomandazioni, saltiamo la cosa e basta.

Dico solo un’altra cosa che dimostra che c’è scarso amore per la competizione: riguardo a CONSIP, questa fantastica cosa che dovrebbe avere prezzi migliori, per cui tutti i soggetti pubblici, a cominciare dai Comuni, dovrebbero usarla. In questa legge di stabilità, però, c’è scritto che si è obbligati a comprare da CONSIP anche se si trova un prezzo inferiore altrove, anche del 9 per cento. Se tu trovi un prezzo inferiore del 10 per cento, allora – bontà loro – puoi rifornirti da quest’altra persona. Però, attenzione, sei un potenziale delinquente: infatti questo contratto deve essere mandato all’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Si tratta di uno spauracchio che trovo anche ridicolo, perché, se c’è un’irregolarità, l’Autorità Nazionale dovrebbe intervenire comunque, anche se non gli mandi le carte ogni volta (questo servirà solo a riempire qualche stanza di carte); devo dire che questo è un aspetto terroristico. Mi piacerebbe sentire nelle repliche una risposta a questa semplice domanda: perché, se CONSIP, il cui unico scopo è quello di ottenere un prezzo migliore, ti fa 100, tu sei obbligato a comprare da CONSIP anche se trovi un altro che ti fa 91? Questo mi piacerebbe davvero capirlo. Forse perché si preferisce avere un accentramento della selezione dei fornitori. In altre parole, anche qui la raccomandazione deve valere più del merito, oltre a tutti i problemi che si creano sul territorio, perché questo vuol dire centralizzare tutto, per cui intere parti del nostro territorio vengono ignorate. Infatti, se non sei un fornitore almeno a livello provinciale, regionale o nazionale, non puoi fare nulla, dimenticando che le piccole realtà, sia comunali sia aziendali, sono quelle che hanno sempre tenuto in piedi il nostro Paese.

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