LEGITTIMA DIFESA. MALAN (FI): LA LEGGE C’È, SI APPLICHI. È IL LADRO IL RESPONSABILE DELLA PROPRIA MORTE

“Grazie alla legge 59 del 2006, il Codice Penale specifica che è legittimo usare un’arma legittimamente detenuta per difendere la propria vita, quella dei familiari e i propri beni contro chi viola il domicilio. Fu un disegno di legge del senatore Furio Gubetti, Forza Italia, firmato anche da me e altri 80 senatori di tutto il centrodestra – presentato nel 2002 e approvato nel gennaio 2006 – a precisare il concetto di ‘legittima difesa’, aggiungendo due commi all’articolo 52 del codice penale.

La vicenda del pensionato di Vaprio d’Adda è precisamente la situazione che abbiamo immaginato quando scrivemmo e approvammo la legge: una persona anziana si trova davanti un giovane che ha violato il suo domicilio, con l’evidente intenzione di derubarlo o aggredirlo. Non può sapere se è armato o meno, ma di sicuro malintenzionato e assai più forte fisicamente a causa dell’età.

Prima della legge 59/2006, era frequente che un magistrato argomentasse che difendersi con un’arma era sproporzionato rispetto a un ladro che non ha sparato, come se, oltre al vantaggio della sorpresa e dell’età, al delinquente si dovesse anche dare il vantaggio del primo colpo. Dal 2006 la legge è chiara ma, purtroppo, ci sono magistrati che si ritengono superiori alla legge.

Spero non sia il caso di Milano e che l’indagine sul pensionato si chiuda rapidamente, togliendo almeno questo peso a quell’uomo – vera vittima della vicenda. Il ladro ucciso suscita pietà perché ha gettato via la sua giovane vita per derubare una persona anziana, una vita che poteva impiegare assai meglio. Ma è davvero lui il responsabile della propria morte”.

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