Lettera aperta sul decreto vaccini

Desidero ringraziare ognuna delle persone che hanno scritto e telefonato, sostenendoci e spronandoci in una delle più importanti battaglie di questa legislatura. Alcuni hanno voluto fornire dati scientifici e argomenti giuridici, altri hanno inviato solo le parole “libertà di scelta”, moltissimi ci hanno resi partecipi della loro drammatica e dolorosa storia personale. Per rispetto di ognuno, mentre i mezzi di comunicazione offrono solo silenzio, informazioni sbagliate o pure bugie, credo si debba dire la verità.

Stiamo parlando di un provvedimento nato male, portatore di conseguenze potenzialmente devastanti – immediate e future – per molte famiglie italiane. Norme che si sono volute calare dall’alto nella forma di un decreto-legge da imporre con il voto di fiducia.

Per me e per Forza Italia, questo non era accettabile. La scelta, per noi, era tra quello che era utile alle famiglie italiane e quello che era facile. Sarebbe stato facile votare “no”, guadagnandoci l’applauso di tanti cittadini, ma cosa avremmo ottenuto per le famiglie e per i nostri figli? Nulla, perché al Senato avrebbero vinto i numeri e il nostro voto contrario non avrebbe impedito l’approvazione del decreto. Il punto non era fare bella figura, ma impedire i danni peggiori. Forza Italia ha scelto la via più impervia e più stretta: provare, cioè, a ottenere dal Governo la rinuncia alla fiducia, portare il decreto in Aula, permetterne la discussione e rendere possibili le correzioni. Ci siamo riusciti.

Per vincere questa partita, abbiamo – però – dovuto accettare le regole di una trattativa: se il Governo accetta la discussione e, nel corso dei lavori, accoglie emendamenti importanti – gran parte di quelli da noi richiesti, su alcuni dei quali c’era stato inizialmente un veto – poi non possiamo tirarci indietro. Sarebbe venir meno alla propria parola e rischiare marce indietro proprio sulle modifiche da noi richieste.

Abbiamo, così, ottenuto degli importanti cambiamenti, su tutti i punti da me sollevati nel primo intervento in Aula a nome di Forza Italia:

1) è stata completamente eliminata la comunicazione al Tribunale dei Minori – e, dunque, cancellato ogni pericolo per la potestà genitoriale;

2) il numero dei vaccini obbligatori è stato ridotto da 12 a 10;

3) la sanzione massima è stata ridotta a 7500 a 500 euro, quella minima da 500 a 100 – un cambiamento decisivo, ritornando sostanzialmente alle multe previste prima del decreto;

4) è stata inserita la questione del vaccino monocomponente, a salvaguardia di coloro che sono già immunizzati per alcune delle malattie il cui vaccino è contenuto nei polivalenti;

5) prima della sanzione, è previsto un colloquio presso l’ASL.

In questo quadro non più repressivo, acquistano particolare valore le norme che consentono di ritardare alcuni vaccini in casi particolari. In pratica, di fronte a genitori preoccupati di un sovraccarico vaccinale in un arco di tempo limitato, sarà – credo – relativamente facile ottenere rinvii.

Rimangono degli aspetti che ci convincono poco. Abbiamo presentato e votato diversi emendamenti che eliminavano l’esclusione dagli asili nido e dalle scuole dell’infanzia dei bambini non vaccinati, purtroppo bocciati dalla Maggioranza. Inoltre, come ho detto nell’intervento finale in Aula, il rischio è che il sovraccarico di lavoro sulle Asl determini quella flessibilità del calendario vaccinale che abbiamo tentato di ottenere con gli emendamenti che la Maggioranza ci ha bocciato. Nello stesso intervento, ho auspicato modifiche nei prossimi mesi, anche con ulteriori provvedimenti, alla luce dell’esperienza e delle richieste delle famiglie.

Tutte queste cose non le avremmo ottenute dicendo semplicemente “NO”. Penso, perciò, di aver reso un servizio a tutti, come è dovere di chi si impegna in politica.

Con la speranza di essere riuscito a fare chiarezza, ringrazio nuovamente ognuno di Voi.

Lucio Malan

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