Lo Spiffero: “In Forza Italia è buio Fitto”

Malan fa il pontiere e lancia un appello alla pacificazione: “Dobbiamo lavorare per l’unità del Partito e tutti sono importanti”. E sull’alleanza con la Lega di Salvini è tranchant: “Non abbiamo nulla da spartire con quelli di CasaPound”

Un ruolo – quello di pontiere – che sembra attagliarsi alla perfezione a Lucio Malan, parlamentare di lungo corso, conoscitore del Carroccio per avervi militato e averlo rappresentato alla Camera, berlusconiano convinto ma sempre lontano da cerchi magici o divisioni ornitologiche tra falchi e colombe, fautore della riunificazione del centrodestra con gli opportuni distinguo.

Il primo dei quali riguarda proprio i neofascisti: “Con la Lega abbiamo alleanze e ci può essere un rapporto ancora più solido, ma la Lega è una cosa, CasaPound un’altra e non vogliamo averci nulla a che fare”. Un limite invalicabile, non una semplice (si fa per dire) divergenza su alcuni temi con il partito di Matteo Salvini. “La Lega punta molto sulla protesta, mentre noi puntiamo di più sulla proposta. Questo non ci impedisce di avvicinarci alla Lega, l’unico vero limite insuperabile è rappresentato da CasaPound”. Ma, anche su questo punto, il senatore piemontese mostra ottimismo: “Conosco bene l’elettorato leghista, specie al Nord, e credo che quella di Casa Pound rimarrà una partecipazione episodica, forse sottovalutata dai vertici leghisti anche per una scarsa conoscenza dell’ambiente in cui è stata fatta la manifestazione”.

Uno zoccolo duro del Carroccio, come quello che ha ancora forti radici in Piemonte che, a detta di Malan, “ha ben chiari i valori antifascisti e pure quel che significa, almeno per alcuni, la Carta di Chivasso”. […] Pure sull’eventualità di riunire il centrodestra attorno alla figura del leader leghista, il parlamentare azzurro mostra più di un dubbio: “Bravo, molto attivo, ma forse non l’uomo giusto per evitare che il voto del centrodestra si disperda”. […]

“Non amo molto le correnti, ma fisiologicamente nei partiti ci possono pure stare. E se quella di Fitto, con cui condivido molte delle richieste che ha avanzato, fosse soltanto un convegno correntizio, beh… sarebbe il male minore. Purtroppo – spiega – in queste circostanze assume toni diversi. Forse non è il momento opportuno per farla, pur ribadendo che condivido non poche delle richieste di rinnovamento e di organizzazione del partito che arrivano da un amico qual’è Raffaele”. Malan schierato con Pichetto? Assolutamente no. “Pichetto ha eseguito decisioni di altri, ma ha fatto quello che avrebbe fatto chiunque altro si fosse trovato nelle sue condizioni”. E qui torna il pontiere. “Stimo moltissimo Zanetta e Puglisi, hanno operato molto bene nei loro ruoli e spero davvero che possano riprendere presto a dare il loro contributo di capacità e impegno al Partito”. Più di un viatico per il ritorno ai loro incarichi quello che Malan indirizza ai due epurati. Ma, nel contempo, un auspicio perché Fitto e i fittiani meditino sull’opportunità della convention del 14 o perlomeno, se proprio si farà, sui toni e il significato da attribuirle. “Dobbiamo lavorare per l’unità del Partito. Berlusconi deve ascoltare le richieste che arrivano. Si deve guardare, tutti, oltre le divisioni, altrimenti facciamo il gioco di Renzi. Rischiamo un secondo Patto del Nazareno e sappiamo com’è finita”. Per Malan, il pontiere, il lavoro sembra appena incominciato.

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