L’azione del ministro Schillaci
rispetto al Centro della Disforia di genere dell’ospedale di
Careggi è ineccepibile e necessaria. Da quanto si legge parrebbe
che – tra varie altre cose – presso la struttura fiorentina si
somministri ai minori la triptorelina come soppressore della
pubertà senza preventivo ed adeguato sostegno psicoterapeutico.
Peraltro, tale uso è off-label, dunque andrebbe messo in atto
solo con il consenso del paziente, che però è un minore.
Recentemente, il servizio sanitario del Regno Unito, alla luce
di anni di esperienza, ha fermato questa pratica che, a parere
di molti studi, ha anche conseguenze fisiche irreversibili.
Altrettanto è avvenuto negli USA, dove nell’ultimo anno gli
Stati che vietano la pratica sono passati da quattro a
ventiquattro. Altri notano che la maggior parte dei casi di
disforia vengono superati con il passare dell’adolescenza senza
alcuna terapia, mentre i soppressori della pubertà mettono
questi ragazzi in condizioni anomale rispetto ai loro coetanei.
Per questo e per altri motivi è assolutamente necessario
approfondire quanto avviene al Careggi, come sta facendo il
ministro Orazio Schillaci. Non solo nel Regno Unito, ma anche
altrove molti giovani stanno chiedendo ingenti risarcimenti per
i gravi danni irreversibili riportati a seguito di trattamenti
di ‘transizione’: il sistema sanitario deve fare stare meglio le
persone, non usare il denaro dei contribuenti per creare danni.