COSTI POLITICA. MALAN (PdL): LAVORO COMMISSIONE BUONO, NON INTERPRETAZIONI

Attueremo risparmi indipendentemente

“Attueremo i risparmi sul costo del Senato (e sono certo che la Camera farà lo stesso) indipendentemente dai risultati della commissione Istat, in quanto questi sono molto lontani dall’essere utilizzabili – come la stessa commissione afferma. Del resto, in tutta questa legislatura l’abbiamo già fatto, in particolare sul trattamento economico dei senatori.

La relazione della cosiddetta commissione Giovannini è corretta, benché del tutto provvisoria. Le letture affrettate e grossolane che ne sono state fatte lo sono assai meno. In molte divulgazioni giornalistiche si dà per scontato che gli stipendi italiani siano i più alti, limitandosi a considerare gli importi delle indennità lorde. La legge che istituisce la commissione invece parla dei costi totali, che sono senza dubbio più bassi in Italia che in Germania e Francia. Basta fare l’addizione delle varie voci per scoprire che in questi due Paesi ogni parlamentare costa parecchie migliaia di euro più che da noi.

La commissione, proseguendo il suo lavoro, analizzerà alcuni aspetti non ancora affrontati come gli oneri sociali dei collaboratori che negli altri Paesi sono a carico dell’istituzione. Anche senza adeguare gli importi assegnati per i collaboratori, in Italia assai più bassi, il solo accollare gli oneri a Senato e Camera costerebbe da 6 a 20 milioni in più all’anno. Andrà anche analizzata la struttura dell’indennità lorda italiana, del tutto diversa ad esempio da quella tedesca, tant’è vero che in Germania i deputati, con un lordo di 4mila euro in meno, percepiscono 1500 euro netti in più perché, ad esempio, non versano alcun contributo per il vitalizio che peraltro maturano dopo un solo anno di mandato.

Se un appunto va fatto alla commissione Giovannini è che, delle 31 istituzioni di cui è stata chiamata ad analizzare i compensi, ha raccolto i dati sono di Camera e Senato e solo per gli eletti, non per i dipendenti”.

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