ELEZIONI 2006. MALAN (FI): PAR CONDICIO = BAVAGLIO

“Per la Sinistra par condicio è ormai una formula magica, un abracadabra o un bavaglio per tentare di tappare la bocca a Berlusconi. Già la rigidità della loro legge sarebbe comunque eccessiva, ma a questi signori non basta: vogliono applicare le regole al Premier in un modo e a se stessi in un altro.

Berlusconi non dovrebbe andare da Biscardi o a Isoradio, mentre andava benissimo che D’Alema cucinasse il riso da Vissani e va benissimo che Fassino incontri la tata dalla De Filippi. La legge prevede per indire le elezioni una data tra il 29 gennaio e il 23 febbraio? Siccome a loro fa comodo, è un golpe andare oltre il 29 gennaio. Petruccioli si ricorda che la legge proibisce di dare anche indirettamente indicazioni di voto, ma non riesco a ricordare un suo intervento quando in campagna elettorale Luttazzi, Santoro, Biagi & C. sparavano contro Berlusconi.

E sull’equilibrio delle opinioni, come la mettiamo con le ore intere concesse a Celentano per parlare contro il premier senza alcun contraddittorio o riequilibrio?

Insomma, si scrive par condicio ma si legge bavaglio”.

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