MALAN (FI), M5S DISTRUGGE ANCHE GLI AMBULANTI ROMANI

Con la Delibera di iniziativa consiliare sul commercio ambulante annunciata dal Presidente della Commissione commercio del Comune di Roma, Andrea Coia, del M5S, si toglie il lavoro a tremila famiglie prendendo a pretesto abusi con cui queste famiglie non hanno nulla a che fare. Il M5S, in campagna elettorale, per prendere voti, aveva dichiarato che non avrebbe applicato la direttiva Bolkenstein e non avrebbe messo a bando le concessioni per gli ambulanti. Oggi afferma di voler far decadere, quindi eliminare alcune Licenze, che sono patrimonio di tante famiglie da decenni, a volte da cent’anni, e mandare a procedura concorsuale circa 1500 aziende romane con criteri folli: ad esempio, le aziende più sane, quelle con maggiore fatturato sarebbero svantaggiate e potrebbero dunque venire spodestate da chi dichiara meno guadagni, e magari sostituite di fatto dagli onnipresenti commercianti cinesi o altri. Una provvedimento che getta la categoria nel panico e genera scontro sociale. Sono mesi ormai che l’Amministrazione del Comune di Roma sottrae posteggi lavorativi alla categoria, senza un Piano del Commercio, senza alcuna visione o prospettiva, senza concertazione e senza motivo. Già oggi ciascun operatore può lavorare soltanto 3 giorni alla settimana, perché il comune trasferisce autorizzazioni in zone dove non sono redditizie. I ricorsi contro i provvedimenti annunciati avrebbero ottime probabilità di essere accolti, ma nel frattempo l’attività commerciale sarebbe distrutta. Certo, chi pensa di risolvere i problemi con il reddito di cittadinanza non può capire com’è la vita di chi ogni giorno dipende dalle scelte dei clienti e da come riesce a sopravvivere alla concorrenza.

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