“Augusto Minzolini condannato alla decadenza da senatore per avere applicato scrupolosamente un contratto stipulato con la RAI, con un comportamento giudicato del tutto regolare dal Tribunale del Lavoro, dalla Corte dei Conti e dal Tribunale penale in primo grado. I fatti sono avvenuti tra il 2009 e il 2010 e la legge è del 2012. L’unico tribunale che l’ha condannato è l’unico che non l’ha ascoltato, nonostante una sentenza della Corte di Cassazione dica che, quando si rovescia la sentenza di primo grado, è obbligatorio riaprire l’istruttoria. Uno dei giudicanti di quel tribunale è stato per vent’anni in politica, schierato dalla parte opposta a quella di Minzolini.
Le anomalie del caso Minzolini sono inquietanti e non degne di un Paese dove dovrebbe vigere lo Stato di diritto. Spero che l’Aula del Senato rovesci il giudizio della Giunta, anche a beneficio della libertà di Stampa, poiché il fatto riguarda un direttore di testata giornalistica che non ha fatto altro che ciò che aveva fatto in altre posizioni giornalistiche e che – pare – hanno fatto anche altri nella stessa RAI. Forse il suo problema sono le posizioni politiche che ha assunto”.