“Non solo i presunti giudici bulgari inviati in Italia erano in realtà alti ufficiali dei Servizi segreti, ma la segnalazione del fatto non giunse mai al giudice istruttore delle indagini benché il Ministro di Grazia e Giustizia fosse stato informato in tempo utile.
Nel corso dell’audizione del dott. Ilario Martella – oggi consigliere di Corte di Cassazione e all’epoca dei fatti giudice istruttore titolare dell’inchiesta sulla pista bulgara – sono emersi elementi di straordinario interesse sul complotto internazionale ordito da alcuni Paesi del Patto di Varsavia per intossicare e demolire l’inchiesta condotta dal magistrato romano a carico dei cittadini bulgari Antonov, Vassilev e Ayvazov. Sulla base di alcuni documenti del Sismi acquisiti dalla Commissione riguardanti i bulgari Jordan Ormankov e Stefan Markov Petkov – risalenti al maggio-luglio 1983 – è risultato infatti che i due giudici erano, in realtà, ufficiali dei Servizi segreti bulgari in missione in Italia, con il fine di ostacolare e condizionare le attività istruttorie svolte dal Tribunale di Roma.
Dall’esame di questi documenti è emerso, in particolare, che i vertici del Servizio segreto militare italiano, il 27 giugno 1983, informarono debitamente il CESIS e che, quindi, la notizia fu trasmessa al Ministro di Grazia e Giustizia dell’epoca. Martella, alla domanda se venne mai messo al corrente delle reali identità e intenzioni dei ‘giudici’ bulgari, ha risposto in modo categorico che mai venne informato della questione. Un elemento particolarmente grave, poiché questo scambio di corrispondenza tra i vertici del Sismi e il Governo, per il tramite del CESIS, avvenne alla vigilia della trasferta del giudice Martella a Sofia per espletare la commissione rogatoria in Bulgaria nell’ambito delle indagini sull’attentato al Papa.
Il consigliere Martella ha poi dichiarato che l’impianto accusatorio, da lui illustrato nell’ordinanza-sentenza nell’ottobre 1984, poggiava su uno straordinario e solidissimo quadro probatorio. Il titolare delle indagini sulla pista bulgara ha concluso affermando che la verità’ sull’attentato al Papa la dirà’ soltanto il giorno dopo il suo pensionamento”.