COSTI POLITICA. MALAN (PdL): DOPPIO TURNO COME RADDOPPIARE DEPUTATI

“Prendendo dunque come base i 173 milioni di Maroni (e immaginando che non ci sia l’inflazione!) si arriverebbe perciò a circa 350 (stampa e recapito delle schede costano oltre 100 milioni e ci sono i maggiori costi per i membri dei seggi). Se invece partiamo dai 400 milioni (per non parlare degli ulteriori rilanci) di cui parlava il PD, arriviamo tranquillamente a 600 milioni. Poiché le ultime dieci legislature sono durate in media 3,6 anni, il costo medio annuo del doppio turno nelle elezioni politiche sarebbe di 97 milioni secondo il ministero dell’Interno, 167 milioni secondo i dirigenti del PD.

Alla Camera, dopo le numerose riduzioni degli ultimi anni, i costi riferibili ai deputati in carica (incluso rimborsi spese, telefoni, viaggio e ristorazione) è sceso a 143 milioni, di cui almeno 30 ritornano subito allo Stato in tasse e imposte. Fatti i conti, il costo reale dell’introduzione del doppio turno equivale a quello di aumentare di 428 il numero dei deputati, o di 541 se consideriamo il loro costo netto. Se però dessimo per buone le dichiarazioni di autorevoli dirigenti del PD sulla spesa derivante dalle consultazioni elettorali, il costo del doppio turno sarebbe pari a quello lordo di 736 nuovi deputati, e addirittura di quello netto di 932.
Oltre a questo, vi sarebbero i problemi della chiusura delle scuole, della doppia perdita di tempo per gli elettori e del drastico aumento del costo delle campagne elettorali.

Come spesso accade, i solenni impegni a ridurre i costi della politica – cosa che abbiamo fatto a dispetto della disinformazione dei media – svaniscono di fronte a un’attesa di convenienza elettorale”.

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