“Quando il sottosegretario Lauria afferma che <<Il Governo non fa spot ma comunicazione istituzionale>> fa una distinzione ipocrita basata su un provvedimento ingiusto come la legge-bavaglio. Questa legge, infatti, mentre consente al Governo di fare spot gratis definendoli <<comunicazione istituzionale>>, vieta all’Opposizione di fare i suoi anche se se li paga chiamandoli <<comunicazione politica>>.
Una conferma della funzione propagandistica dei 3800 spot governativi è il fatto che, delle 52 campagne televisive del 1999, ben 11 sono andate in onda nel mese prima delle elezioni europee ed amministrative (nel conteggio non rientra quella sulle elezioni stesse che non poteva andare in onda in altro periodo): tra queste sono da segnalare la megaserie di 132 spot sulla sciagurata Missione Arcobaleno, la campagna sul “patto per lo sviluppo e l’occupazione” (altro fallimento), e quella sulla riforma dell’esame di maturità – particolarmente irritante perché pubblicizzava con slogan trionfalistici e non informativi un provvedimento contro il quale l’Opposizione si è battuta vigorosamente.
Ora ci attendiamo lo spot che reclamizza la legge anti-spot”.