MINISTRO DEGLI ESTERI CINESE A ROMA MARTEDÌ: PER FARE COSA?

MALAN (FI), MINISTRO DEGLI ESTERI CINESE A ROMA MARTEDÌ: PER FARE COSA?

Lucio Malan, vicecapogruppo vicario dei senatori di Forza Italia e co-presidente , ha dichiarato:

“Da una nota di carattere organizzativo della Farnesina apprendiamo che martedì il ministro degli esteri cinese Wang Yi incontrerà il suo omologo Luigi Di Maio a Villa Madama martedì. La cosa ha ovviamente un carattere di notevole importanza. Proprio martedì scorso è stata pubblicata la mia interrogazione al ministro Di

La bandiera della Repubblica Popolare CInese: è da qui che Grillo e Casaleggio hanno preso il nome “5 Stelle”?

Maio sui rapporti con la Cina, in cui chiedevo conto del perché l’Italia avesse espresso il voto di astensione sulla risoluzione presentata al Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu dal Regno Unito per condannare l’imposizione da parte di Pechino della legge sulla sicurezza di Hong Kong, in aperta violazione dei diritti umani e della dichiarazione congiunta Cina-Regno Unito del 1984 in cui si garantiva il mantenimento dello stile di vita di quella regione fino al 2047. Verrebbe da chiedersi quale sia la ragione dell’incontro Wang-Di Maio, in un momento in cui si inasprisce lo scontro Usa-Cina, e l’Italia è in una posizione delicata avendo firmato il memorandum della Via della Seta, che non ha portato il minimo vantaggio all’Italia e rischia invece di collocarci nell’area di influenza della dittatura comunista di Pechino. Chiedo comunque al ministro Di Maio di sollevare alcuni temi nel colloquio e di darne conto nell’annunciata successiva conferenza stampae in caso contrario di spiegare al Senato il perché: le pesanti violazioni dei diritti umani in Cina, la persecuzione dei cristiani, le sterilizzazioni e gli aborti forzati sulle donne uigure, la legge sulla sicurezza di Hong Kong, operante anche su qualunque persona anche al di fuori della Cina, gli accordi Pechino-Teheran, che rafforzano il regime dei mullah, sostenitore del terrorismo internazionale. Guarderemo con molta attenzione ai contenuti e agli esiti di questo incontro, che rischia di accreditarci ancora di più come il punto debole occidentale rispetto all’aperta volontà del regime del Partito Comunista Cinese di influenzare la vita politica ed economica del mondo libero.”

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