MUSEO EGIZIO. MALAN (FI): “NO” EPURAZIONI, MA “NO” ANCHE A INIZIATIVE IDEOLOGICHE

“Sulla questione Museo Egizio concordo pienamente con il Presidente dei senatori azzurri, Paolo Romani: la politica non invada il campo della cultura e la cultura eviti incursioni nella politica, specialmente – aggiungo – se di carattere ideologico e non culturale. Il Museo Egizio è un orgoglio per il Piemonte e per l’Italia, e chi fa bene va sostenuto. Ciò non toglie che lo sconto “per gli Arabi che parlano Arabo”, come dice – esclusivamente in Arabo – la pubblicità, è un’assurdità, a cominciare dal punto di vista culturale, con sole motivazioni ideologiche.

Non ho ancora letto una spiegazione da parte della dirigenza su come si accerta all’ingresso che uno parla Arabo e soprattutto che “è” Arabo, visto che l’annuncio dice che è sufficiente presentare il documento. Un Arabo con la cittadinanza italiana o israeliana ha lo sconto o no? E un Ebreo cittadino di un Paese arabo? Paradossalmente, i Copti – veri discendenti, anche etimologicamente, degli antichi Egizi – non dovrebbero avere sconti per vedere il “loro” museo in quanto non Arabi. Gli Arabi sono arrivati in Egitto quasi duemila anni dopo la regina Nefertari, la cui mummia è esposta a Torino.

Insomma, la dirigenza del Museo, proprio per il suo prestigio culturale, dovrebbe chiedere scusa per l’iniziativa – o almeno spiegarne i misteriosi meccanismi, anche in Arabo se vuole, ma dovrebbe farlo. Chi ha parlato di ‘razza bianca’ si è doverosamente scusato. La ‘razza araba’ non mi sembra molto diversa. Per non parlare dello stereotipo dell’Araba con il velo quando – ad esempio – le donne della famiglia reale giordana, discendente da Maometto, si mostrano a capo scoperto”.

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