“L’onorevole Ferranti dovrebbe evitare di attaccare il lavoro svolto dai senatori, anche del suo stesso Partito, a proposito del ddl sul negazionismo. Soprattutto, voglio sperare che le parole attribuitele in un’Agenzia sul cosa si nasconderebbe dietro l’emendamento, sia pure fuori dalle virgolette, siano frutto di un fraintendimento, poiché attribuire secondi fini non solo a una persona integerrima come il senatore Giacomo Caliendo, ma alla grande maggioranza della commissione Giustizia, sarebbe gravissimo – specie se da parte di chi presiede l’organo omologo dell’altro ramo del Parlamento.
Nel merito, richiedere che l’istigazione all’odio avvenga pubblicamente per essere punita costituisce una opportuna precisazione che quasi tutti hanno sempre ritenuto implicita. Mi piacerebbe sapere se davvero ci sono processi in corso per parole dette in privato. Come secondo firmatario del disegno di legge, posso dire che non firmerei mai qualcosa che possa colpire opinioni – per quanto esecrabili o idiote, come negare la Shoah – se espresse in privato”.