I boicottaggi delle Olimpiadi non hanno mai ottenuto risultati politici, hanno danneggiato gravemente la carriera di tanti atleti e lo sport come veicolo di incontro fra i popoli. Ma non si può gareggiare in Cina e contemporaneamente fare finta che non esista quello che anche documenti ufficiali di governi e parlamenti occidentali definiscono il genocidio degli Uiguri, che non esistano le gravi violazioni dei diritti umani a cominciare dalla libertà religiosa dei cristiani, insieme alla violazione di accordi internazionali che la soppressione dei diritti fondamentali a Hong Kong comporta, che non esista l’oppressione di un popolo e di una cultura antichissimi nel Tibet. Già per le Olimpiadi del 2008 proposi un disegno di legge per imporre a chi trasmette le immagini dei giochi di ricordare queste cose con periodiche sovrimpressioni o brevi interruzioni come per la pubblicità. Ho già condiviso la proposta di applicare queste regole per Pechino 2022 con colleghi dell’IPAC di molti paesi incontrando il loro favore.