L’Europa sia davvero uno spazio di democrazia e di libertà, e non di soli vincoli, rigidità e burocrazia

Intervento in Aula in dichiarazione di voto sulla richiesta di dichiarazione d’urgenza per il disegno di legge costituzionale, di iniziativa popolare, volto ad aumentare il coinvolgimento dei Popoli europei nelle decisioni dell’Unione

Signor Presidente,

Forza Italia voterà a favore della proposta di dichiarare l’urgenza di questo disegno di legge costituzionale, e lo farà in piena coerenza con quanto abbiamo detto e fatto.

L’Europa nasce su un grande sogno e dopo l’incubo della Seconda guerra mondiale. I padri fondatori dell’Europa – noi ricordiamo in modo particolare Alcide De Gasperi, Robert Schuman e Konrad Adenauer – avevano ambizioni ben più grandi di questa Europa dell’euro, dei parametri e delle burocrazie; naturalmente non è solo questo, ma è quanto si vede oggi. E quel sogno era stato disegnato non solo da loro, ma anche dal più grande statista del secolo scorso, Winston Churchill, che vide anche lui nell’Europa la necessità di creare uno spazio di democrazia e di libertà, a garanzia della pace.

Per questo, occorre andare oltre l’attuale condizione in cui si trova l’Unione europea, che – ricordiamolo – non è dotata di una Costituzione e ricordo che, durante il secondo Governo Berlusconi, fu firmata proprio a Roma la Carta che diede l’avvio alla redazione di una Costituzione europea che poi fu bocciata – guarda un po’ – dai referendum di Francia e Paesi Bassi (da quella stessa Francia che, nel 1954, aveva bocciato il progetto di Comunità europea di difesa, che avrebbe dato all’Europa una maggiore dignità, una maggiore forza e una maggiore coesione).

Noi, invece, vogliamo andare oltre questi intoppi e vogliamo che l’Europa abbia davvero una Costituzione, in coerenza con il referendum consultivo del 1989 e con il breve programma del Popolo della Libertà (nel quale Forza Italia era confluita nel 2013, quando ci siamo presentati alle scorse elezioni e in virtù delle quali ora siamo qui), che prevedeva l’elezione popolare diretta del Presidente della Commissione europea e l’ampliamento della potestà legislativa del Parlamento europeo, accanto ad altri progetti per l’Europa.

Ricordo ancora le parole del presidente Berlusconi, pronunciate appena pochi giorni fa, prima del referendum greco: l’Europa, di fronte alla crisi, si è rivelata clamorosamente inadeguata e, invece di offrire una speranza per la ripresa e lo sviluppo, si è limitata a riproporre regole stupidamente rigide, che hanno peggiorato le difficoltà delle economie più fragili. Occorre che l’Europa sia percepita per quello che deve essere: uno spazio di libertà, di democrazia e di nuova possibilità per l’economia e non come una serie di vincoli, di rigidità e, soprattutto, non come uno spazio in cui la burocrazia è talmente indiretta che rischia di non essere più tale.

Per questa ragione è opportuno far esprimere gli Italiani, per dare più forza al Governo italiano che già avrebbe dovuto lavorare in questa direzione perché, nella scorsa legislatura, proprio qui al Senato, fu approvata una mozione bipartisan per l’elezione diretta del Presidente della Commissione europea, sulla quale, però, gli ultimi tre Governi nulla hanno fatto e, soprattutto, nulla hanno ottenuto.

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