Protesta degli autotrasportatori: i danni sono gravissimi, e per importi enormemente superiori a quanto è stato – finalmente – concesso

Tra la condizione delle infrastrutture e l’aumento a dismisura del prezzo dei carburanti, la difficoltà del settore era ben chiara

Intervento in Aula nella discussione sull’informativa del Ministro dei Trasporti sulla protesta degli autotrasportatori

Signor Presidente,

se qualcuno tra i senatori della Maggioranza che minacciavano di non dare il loro sostegno in passaggi decisivi delle ultime settimane, qui al Senato, avesse posto fra le condizioni quella di dare qualche decina di milioni di euro agli autotrasportatori, certamente questo problema – con tutte le gravi conseguenze che ne sono derivate per la popolazione, per il benessere dei cittadini e delle aziende – non sarebbe sorto. E nessun magistrato avrebbe pensato di indagare perché sono state fatte delle proposte politiche a un senatore per assecondare le sue richieste, come invece capita in questi giorni al leader del mio Partito che viene indagato per aver fatto politica, per aver fatto proposte politiche a dei senatori della Maggioranza. Purtroppo, gli autotrasportatori non hanno trovato uno sponsor in un senatore che potesse minacciare di far cadere il Governo e, dunque, la cosa è stata completamente ignorata.

Nel corso della distribuzione dei vari «tesoretti» accumulati nel corso dei mesi passati, non si è pensato di dare qualcosa a questa categoria. Non erano poi grandi somme se, dalle agenzie e da quanto riferito dal Ministro – del quale noto la positiva presenza in quest’Aula, per riferire sull’argomento – abbiamo appreso che si trattava di qualche decina di milioni di euro. Ma, a fronte di qualche decina di milioni – che, se si è deciso di concedere, è perché era giusto farlo – ci sono stati danni gravissimi. Sempre su lanci di agenzia si parla di 210 milioni al giorno per il comparto dell’alimentazione – da chi produce ai grossisti, a chi vende al dettaglio – e di un incremento dei prezzi che, in certi casi, per certi generi alimentari, arriva al 19 per cento. Ripeto, i danni per le aziende, per i lavoratori, per i cittadini e per i consumatori sono gravissimi e per importi enormemente superiori a quanto è stato concesso.

La situazione di difficoltà dei trasporti è ben chiara a chiunque in questo Paese. Sappiamo molto bene che il prezzo dei carburanti è aumentato a dismisura negli ultimi mesi; sappiamo molto bene che le infrastrutture del nostro Paese sono in una condizione tale da mettere in grave difficoltà i nostri autotrasportatori; se poi pensiamo alle condizioni che trovano altrove, sia in termini di migliori infrastrutture sia in termini di tariffe assai più abbordabili (basta vedere quanto costa frequentare le autostrade svizzere, per le quali con una somma limitata si circola tutto l’anno), il quadro è completo. Credo si potesse arrivare a capire che le difficoltà dell’autotrasporto c’erano. Si sarebbero evitati i gravissimi danni di cui si è detto, che continueranno nei giorni a venire e che graveranno sulle spalle delle aziende, dei cittadini e del tessuto produttivo di questo Paese.

Quanto ai problemi di ordine pubblico, certamente – come è stato sottolineato da senatori della Maggioranza – non è ammissibile la violazione di leggi e bisogna tutelare lo Stato di diritto. Ma come mai ci si ricorda di questo solo a proposito di certe categorie, come i tassisti e gli autotrasportatori, quando per anni si è incoraggiato, tollerato, teorizzato il diritto di poche decine di persone, autonominatesi rappresentanti della loro categoria, di bloccare città intere con manifestazioni a volte autorizzate, a volte no?

Evidentemente ci vuole una politica diversa, una politica che incoraggi le infrastrutture, che venga incontro ai lavoratori, alle aziende e ai comparti produttivi come quello dell’autotrasporto, specialmente cercando di varare dei forti sgravi fiscali. Il Governo Berlusconi ha lavorato in questa direzione ma siamo ritornati alla vecchia tendenza, che ha privato il nostro Paese di infrastrutture per decenni perché ci siamo concessi altri lussi, pagando le pensioni ai quarantenni, mantenendo molte persone a fare poco e così via.

Spero che si ritorni al più presto a camminare nella giusta direzione.

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