Rapporti Stato e Santa Sede: il Presidente del Consiglio convoca la commmissione per confronto sui contentuti del DDL Zan?

Al Presidente del Consiglio dei ministri.

Premesso che:

la Segreteria di Stato del Vaticano ha consegnato all’ambasciatore italiano presso la Santa Sede una nota a proposito del disegno di legge AS 2005 in discussione al Senato, recante “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”;

la Segreteria di Stato rileva che alcuni contenuti dell’iniziativa legislativa avrebbero l’effetto di incidere negativamente sulle libertà assicurate alla chiesa cattolica e ai suoi fedeli dal vigente accordo di revisione del concordato lateranense, sottoscritto il 18 febbraio 1984, in particolare l’articolo 2, commi 1 e 3;

l’articolo 14 dell’accordo, previsto dall’articolo 7 della Costituzione, recita: “Se in avvenire sorgessero difficoltà di interpretazione o di applicazione delle disposizioni precedenti, la Santa Sede e la Repubblica Italiana affideranno la ricerca di un’amichevole soluzione ad una commissione paritetica da loro nominata”; quasi tutte le intese con le altre confessioni religiose, previste dall’articolo 8 della Costituzione e redatte successivamente contengono una previsione analoga, usando la formula, rende ancora più chiaro il concetto, “stabilendo che in occasione di disegni di legge relativi a materie che coinvolgono rapporti tra la confessione e lo Stato sono promosse previamente, le intese del caso”;

sui rapporti dello Stato con la Santa Sede le Commissioni parlamentari non hanno alcun potere diretto se non nell’eventuale modifica delle leggi o della Costituzione, né la Corte costituzionale può intervenire previamente; i patti previsti dall’articolo 7 e le intese di cui all’articolo 8 sono firmati dal Presidente del Consiglio dei ministri;

la libertà religiosa non è tutelata solo dagli articoli 7 e 8 della Costituzione, ma anche dagli articoli 3, 19 e 20 e dal principio generale di libertà che permea l’intera Carta fondamentale;

diversi Gruppi parlamentari hanno chiesto di portare in discussione il citato disegno di legge il 13 luglio e su tale richiesta il Senato stesso voterà il 6 luglio;

l’amichevole soluzione deve dunque avvenire previamente ed è pertanto urgente sapere quale sia l’intendimento del Governo al riguardo,

si chiede di sapere:

quale seguito il Presidente del Consiglio dei ministri intenda dare alla nota della Segreteria di Stato della Santa Sede, in particolare se intenda concordare la convocazione della commissione paritetica, o avvalersi di altri strumenti;

ove non intenda dare seguito alla nota, quale sia la sua interpretazione dell’articolo 7 della Costituzione e dell’articolo 14 dell’accordo tra la Santa Sede e la Repubblica italiana di revisione del concordato lateranense.