Renzi non attribuisca all’Opposizione le responsabilità del suo Partito: è il PD a bloccare, da mesi, l’elezione del Presidente della prima Commissione

Intervento in Aula sull’elezione del Presidente della 1a Commissione permanente e la sostituzione di alcuni componenti

Signor Presidente,

ieri, nella direzione del Partito Democratico, l’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha toccato una problematica interna al Senato, stigmatizzando il fatto che, dopo molto tempo dalle dimissioni del Presidente Finocchiaro, la 1a Commissione non ha ancora un Presidente. Questa sarebbe, a suo avviso, la dimostrazione dell’incapacità dell’Opposizione di avanzare proposte concrete. Io mi permetto di riportare quanto egli ha espresso, contestualizzandolo.

Il passaggio riguardava il fatto che il populista può permettersi di criticare e basta, di urlare e basta, ma chi populista non è non può permettersi di criticare e basta; bisogna saper dire qualche sì, bisogna fare qualche proposta. Questo è l’inizio del suo ragionamento. Egli poi prosegue dicendo che il punto è che il fronte del “no” non aveva una strategia condivisa. E aggiunge: “Vi ricordate le autorevoli parole di chi diceva che, in sei mesi, si sarebbe fatta una nuova riforma costituzionale? Io dico che, dopo oltre due mesi, non è che non si è fatta la riforma costituzionale – cosa che era evidente – e non è che non si è incardinata quella riforma costituzionale; è che non si è eletto il Presidente della Commissione Affari costituzionali al Senato, dunque è evidente che noi non possiamo fare affidamento su una proposta positiva alternativa”.

Noi sappiamo molto bene perché il Presidente della 1a Commissione non è stato eletto: poiché il Presidente dimissionario, che è stata nominata Ministro, viene dal Partito Democratico, è chiaro che quel posto sarà occupato (salvo sorprese) da un rappresentante del Partito Democratico. Noi abbiamo sempre rispettato la pausa di riflessione (per la verità, già abbastanza lunga) del Partito Democratico, ma che ora il segretario di quel Partito venga a rimproverare l’Opposizione perché il suo Partito, verosimilmente con il suo ampio benestare (perché non risulta si possano fare molte cose al di fuori del suo volere), sta bloccando questa nomina, è una cosa che va veramente al di là di tutto il resto. Va al di là del fatto che il presidente Renzi, dopo aver promesso che avrebbe lasciato la politica se avesse perso il referendum, sia ancora lì. E il fatto che egli decida di parlare di tali questioni proprio nella giornata in cui gli organismi europei certificano che l’Italia è il fanalino di coda in termini di crescita all’interno di tutti i numerosi Paesi dell’Unione europea, è veramente troppo.

A questo punto, è doveroso da parte di tutti noi chiedere che si proceda all’elezione. Questo senza nulla togliere alla stima e alla capacità di condurre i lavori del vice presidente Torrisi, che sta ora ricoprendo questo ruolo. Ma che il nostro rispetto, proprio per il Partito Democratico in quanto tale, venga usato in questo modo è veramente intollerabile, persino per Matteo Renzi.

Torna in alto