Riforma del servizio civile: sotto la verniciatura “politically correct”, l’ennesimo finanziamento a qualcuno

L’unica certezza è l’enorme discrezionalità da parte del Governo nell’accreditare gli enti beneficiari del servizio civile

Dichiarazione di voto nella discussione sulla delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale

 

Signora Presidente,

voteremo contro l’articolo 8 perché già all’inizio era scritto in modo davvero bizzarro.

Ai sensi dell’articolo 11 della Costituzione – secondo cui l’Italia ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali – il servizio civile universale è finalizzato alla difesa non armata della Patria. Ora, mi chiedo come si faccia la difesa non armata della Patria: perché un conto è difendere i valori della Costituzione, altro è la difesa non armata? In che senso? Da che cosa?

Mi sembra un tentativo di dare una vernice ideologica buonista, politically correct, finalizzata – questo sì – ad erogare un ennesimo finanziamento a qualche cooperativa, a qualche ONLUS ideologizzata che magari già campa ampiamente di sussidi vari, in parte ricevuti, in parte estorti.

A questo si aggiunge l’accenno all’articolo 4, comma 2, della Costituzione, con riferimento al dovere di ogni cittadino di svolgere un’attività proficua per il progresso del Paese. Se, allora, è un dovere, deve essere accessibile a tutti. Come si fa a fare una cosa, con un bando al quale potranno accedere solo poche migliaia di giovani, facendo riferimento ad articoli della Costituzione che parlano del dovere? Se è dovere, è dovere dello Stato renderlo accessibile a tutti quanti, cosa che palesemente è impossibile. Si vuole, allora, fare tutta una bella salsa radical-progressista, politically correct, dove potranno guazzare le varie ONLUS e cooperative che di questo fanno una professione e un lucro. In questo senso, erano giusti gli emendamenti che erano stati proposti – perlomeno per escludere in modo esplicito le società, o qualsiasi ente che abbia scopo di lucro, dal poter avere in affidamento giovani che svolgeranno questo servizio. E invece no: gli emendamenti sono stati respinti con il parere contrario del Governo. Francamente, questo articolo è davvero indigeribile.

La cosa certa è che ci saranno dei costi e un’enorme discrezionalità da parte del Governo nell’accreditare coloro che beneficeranno in vari modi di questo servizio civile: per un verso perché avranno giovani che lavoreranno (in parte volontariamente, in parte con una sorta di rimborso spese a carico dello Stato) e, in più, perché avranno una sorta di sanzione da parte dello Stato del loro ruolo straordinario. Peraltro, i giovani che andranno a prestare la propria opera gratuitamente in questi istituti ed enti avranno facilitazioni dal punto di vista dei concorsi. Francamente, mi sembra che stiamo davvero esagerando.

Anche sotto il fascismo c’erano i balilla, gli avanguardisti, ma non avevano prevalenza nei concorsi – che io sappia. Qui stiamo davvero esagerando.

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