Rispondere alle interrogazioni dei senatori non è una cortesia: si deve fare

Ancora nessuna risposta alle 11 interrogazioni sulle concessioni autostradali senza gara, che regalano milioni a privati

Intervento in Aula

Signor Presidente, io faccio qualcosa di più che sollecitare delle interrogazioni più e più volte sollecitate. Io richiamo la mozione Amidei e altri, approvata ormai più di un mese fa, con cui il Governo in generale si è impegnato a smaltire l’arretrato degli atti ispettivi rimasti senza risposta. Non abbiamo avuto traccia alcuna di alcun cambiamento da parte del Governo, nonostante il voto unanime di quest’Assemblea dato con il parere favorevole del Governo stesso. Allora, se il Governo prende in giro questa istituzione, è questa istituzione che deve muoversi e non attraverso burocratici – per quanto sinceri ma esclusivamente burocratici – inoltri di sollecitazioni.

Aggiungo una cosa: visto che, ormai da anni, una serie di mie interrogazioni sulle questioni delle concessioni autostradali resta totalmente inevasa (non c’è stata neppure una risposta su 11 interrogazioni, ma non è un problema di numeri; avrei potuto presentarne molte di più e mi sono limitato apposta), di fronte a tale mancanza di risposte io ho chiesto l’accesso agli atti, in base alla legge n. 241 del 1990, e si sono bellamente esauriti i 30 giorni previsti dalla legge senza che vi sia stata alcuna risposta da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Comincio a pensare che ciò che io sospetto, e cioè che ci sia parecchio da nascondere, sia vero.

Ora ho presentato ricorso alla Commissione per l’accesso però, francamente, che a interrogazioni parlamentari si debba supplire con la richiesta di accesso, peraltro inevasa e ignorata (non una telefonata e non una riga da parte del Governo) è una cosa inaccettabile e che – ho appreso – avviene esclusivamente nel nostro Paese ed esclusivamente davanti al Parlamento. Tutte le Giunte regionali, provinciali e comunali rispondono a tutte le interrogazioni. I Governi degli altri Paesi rispondono a tutte le interrogazioni. Qui non si risponde neppure a una richiesta di accesso agli atti.

Faccio riferimento, in particolare, a tre interrogazioni: la 3-2530 del 27 gennaio (le altre sono molte più antiche ma queste sono aggiornate visto che, nel frattempo, grazie al fatto che il Governo non dà nessuna trasparenza, può andare avanti a fare mosse estremamente discutibili) in cui chiedo il contenuto – non l’orientamento o chissà cos’altro – ma solo il contenuto di un protocollo firmato con grande spolvero dal ministro Delrio con amministrazioni locali per cedere per trentun anni una delle più redditizie autostrade d’Italia a una partecipata.

Sollecito altresì l’interrogazione 3-2533 del 28 gennaio sull’autostrada A4; qui parliamo di un miliardo e 200 milioni che dovrebbero essere incassati dallo Stato e che invece saranno incassati da una società privata alla quale il Governo ha regalato, regalato, regalato una concessione, data in un primo tempo in cambio della realizzazione di una certa infrastruttura che, però, non verrà realizzata.

Ne ho presentata anche un’altra molto recente che non sollecito perché è del 4 maggio, quindi di poco tempo fa.

Infine, il 12 aprile 2016 ho presentato l’interrogazione 3-02768, riguardante il regalo di 20 milioni a chi sta realizzando la Salerno-Reggio Calabria, finalizzato a far fare un’inaugurazione al presidente Renzi in tempi utili – cioè, prima del voto referendario. Questa è una vicenda altresì inaccettabile, perché c’è stata una gara e, chi l’ha vinta, l’ha vinta a determinate condizioni. Visto che l’ha vinta, gli si dà una mancia senza rendere conto al Parlamento (l’abbiamo saputo per caso).

La ringrazio, Signor Presidente, e chiedo che la Presidenza del Senato si faccia davvero carico di questo, perché non può essere accettabile la semplice trasmissione di una sollecitazione e poi non se ne fa più niente. Sarebbe come se il Senato non mettesse all’ordine del giorno un decreto‑legge del Governo: si deve fare, non è una cortesia.

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