“Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini insiste in uno sciopero che, ora dopo ora, alla luce anche di quanto dichiarato dal Garante degli scioperi, appare avere un carattere chiaramente politico e lontano dalla difesa degli interessi dei lavoratori. La legge di bilancio mette proprio il lavoro e la busta paga dei lavoratori al centro, con la credibilità dei risultati già ottenuti. Proprio oggi infatti i numeri dicono che, dopo il secondo record storico del tasso di occupazione,
anche a novembre c’è un altro successo delle politiche economiche del governo Meloni:
Unioncamere e Anpal ci informano che nel mese in corso sono previste ulteriori 430mila assunzioni con un incremento rispetto all’anno scorso del 12 per cento. Faranno uno
sciopero contro questi risultati? O contro lo sgravio contributivo per 800mila donne?
Non penso proprio. Ecco perché è evidente che le motivazioni sono di carattere politico. Il problema per loro non è cosa c’è dentro la manovra di bilancio ma il fatto che queste misure portino la firma del governo di centro destra”.