SCUOLA INFANZIA. MALAN (FDI), IL PD CONTRO FAMIGLIE E COSTITUZIONE

Per sostenere la proposta di Enrico Letta della scuola dell’infanzia obbligatoria, con un Tweet di poche ore fa dall’account ufficiale del partito, il PD fa proprio un articolo della Repubblica di ieri a firma di Chiara Saraceno, nominata nel marzo 2021 dal Ministro del lavoro Orlando presidente del comitato per la valutazione del Reddito di cittadinanza. Gli argomenti dell’accademica, e dunque del PD, sono inquietanti ed espliciti: l’obbligo offrirebbe opportunità di crescita non esclusivamente vincolate alle opzioni valoriali dei genitori’. L’aggiunta della parola ‘esclusivamente’ non nasconde l’intento di base: imporre ai bambini ‘opzioni valoriali’ diverse da quelle dei genitori. E parliamo di bambini di 3-5 anni! La scuola, in particolare quella pubblica, ha la funzione di contribuire, insieme alle famiglie, a fornire ai bambini regole del vivere civile,nozioni, strumenti e capacità per capire ed elaborare opinioni autonomamente, ma non certamente quello di somministrare valori diversi da quelli dei genitori. Se queste sono le idee del PD per i bambini sotto i 6 anni, capiamo bene cosa vogliono fare con gli altri. Ma la prof. Saraceno, e dunque il PD che sposa il suo testo, è ancora più esplicita: afferma che l’opposizione all’obbligo è ‘motivata dalla rivendicazione un diritto proprietario dell’educazione dei loro figli e figlie… che finisce per ribadire le disuguaglianza e la loro riproduzione intergenerazionale e cristallizzare le differenze culturali e valoriali. Vogliono dunque che lo Stato sia il proprietario dell’educazione dei figli e imponga stessa cultura e stessi valori, ovviamente quelli loro. Ma l’articolo 30 della Costituzione dice che ‘è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ededucare i figli’, e l’articolo 14 della Carta dei Diritti dell’Unione Europea afferma il diritto dei genitori di provvedere all’educazione e all’istruzione dei loro figli secondo le loro convinzioni. Ma per il PD, che vuole farsi passare per strenuo difensore della Costituzione dell’Europa questi diritti contano poco.

Più che giusto garantire a tutti coloro che lo desiderano la possibilità di mandare i figli alla scuola dell’infanzia, ma l’obbligo, tanto più se è basato su questi aberranti propositi, è inaccettabile. Obbligherebbe, tra l’altro, donne e uomini che per qualsiasi motivo non lavorano e sarebbero ben lieti di occuparsi dei bambini, a sobbarcarsi il trasporto dei bambini alla scuoladell’infanzia. E l’Italia non è fatta solo dalle ZTL: ci sono periferie, montagne e campagne.”

Torino, 27 agosto 2022

 

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