Signora Presidente,
vorrei sollecitare la risposta ad alcune interrogazioni.
Il 19 aprile scorso, il Senato ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a rimborsare i Comuni delle spese affrontate per preparare il referendum che avrebbero dovuto tenersi il 28 maggio. Siccome la legge che ha impedito di svolgere il referendum è stata approvata solo di recente, i Comuni hanno già dovuto affrontare notevoli spese. Il Senato ha impegnato il Governo a rimborsare ai Comuni le somme spese. Chiedo che il Governo risponda alla mia interrogazione 4-07477 del 9 maggio.
Lo stesso giorno, ho presentato l’interrogazione 4-07465 in cui chiedo di conoscere i contenuti del colloquio tra il Presidente del Consiglio Gentiloni e il noto speculatore internazionale George Soros, sostenitore dell’agenda LGBT, della migrazione di massa, del superamento degli Stati nazionali e della diffusione della droga. Sarebbe interessante sapere di quali di questi argomenti ha parlato con il Presidente del Consiglio, visto che non era un incontro privato ma è avvenuto a Palazzo Chigi. Un incontro di cui, però, il sito del Governo – giustamente generoso di informazioni sugli altri incontri tenuti dal Presidente del Consiglio – non ha informato: sono state le Agenzie di Stampa a farlo.
Sollecito anche la risposta all’interrogazione 3-03233 del 18 ottobre scorso e ad altre che menziono per numero sullo stesso argomento – le 4-06825, 4-06850 e 4-06982 – sul perché, nonostante vi siano precisi obblighi di legge, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non abbia indetto la gara per il rinnovo delle concessioni dell’autostrada della società Ativa SpA e della autostrada Torino-Piacenza. La mancanza di questa gara fa pagare al Contribuente – oppure fa perdere allo Stato, a seconda di come si orienta la gara – qualche centinaio di migliaia di euro al giorno. Dal 18 ottobre, ogni giorno lo Stato italiano ha perso qualche centinaio di migliaia di euro perché i Signori del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non solo non indicono la gara, ma non si degnano nemmeno di rispondere alle interrogazioni. Con ciò, data l’ora, concludo il mio intervento – anche se dovrei sollecitarne anche altre. Per oggi bastano queste.
Ricordo solo che il Governo italiano è l’unico a non rispondere alle interrogazioni – cioè, solo a una parte di esse. Tutti i Governi di tutti gli altri Paesi del mondo che siano provvisti di un Parlamento rispondono alle interrogazioni; tutte le Giunte regionali, provinciali e comunali italiane lo fanno; solo il Governo nazionale non lo fa. Il Regolamento del Senato è preciso nell’affermare che deve farlo, quindi deve rimediare.