“La coraggiosa decisione del TAR del Lazio di sospendere il decreto ministeriale che ha disposto la risoluzione per grave inadempimento della concessione dell’Autostrada dei Parchi evidenzia una volta di più l’opacità, l’approssimazione e la scorrettezza con cui il MIMS (Ministero delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibile), già MIT, gestisce i rapporti con i concessionari autostradali. La risoluzione per grave inadempimento doveva essere disposta nei confronti di ASPI, a seguito del crollo del Ponte Morandi, come proclamato ai quattro venti dal M5S. Invece si è disposta sulla A24/A25, senza che, evidentemente, ce ne fossero i presupposti. Sia il gruppo di lavoro istituito dal ministro Toninelli, sia l’avvocatura dello Stato avevano ritenuto che per ASPI vi fossero gli estremi, ma il Governo ha ignorato e nascosto questi pareri, nonostante le numerose interrogazioni. Ancora una volta il protagonista è il “signore delle autostrade”, Felice Morisco, dirigente del MIMS che da 25 anni si occupa di concessioni autostradali, alla faccia della rotazione prevista dalla legge anticorruzione. Sua è la firma sull’atto che ha dato origine alla risoluzione. Morisco, sempre spalleggiato dal ministro Giovannini, è anche colui che – tra molte altre discutibili decisioni – ha promosso il ristoro al 100% dei minori incassi dei concessionari autostradali per l’emergenza Covid, nonostante il ministro abbia tentato di negarlo rispondendo giovedì scorso all’interrogazione di Fratelli d’Italia.
Il pasticcio della Strada dei Parchi è enorme, anche perché il personale dell’ANAS aveva già iniziato a prendere possesso dell’infrastruttura, ma il TAR ha guardato al diritto, senza sudditanze ministeriali.”