TRIBUNALI SOPPRESSI. MALAN (FI): IL PD HA TRUFFATO PINEROLO

Il senatore di Forza Italia, Lucio Malan, in seguito al dibattito in Senato sull’Amministrazione della Giustizia, ha dichiarato:

“Intervenendo per il Gruppo Forza Italia, ho chiesto – tra le altre cose – conto al Ministro Orlando di come mai lui, eletto nel PD, non ha mosso un dito per attuare il programma con cui il suo Partito si è presentato alle elezioni, nel quale c’era l’impegno esplicito ad annullare la chiusura di sei tribunali, il primo dei quali era proprio Pinerolo. Ho anche affermato che la riforma non ha portato alcun risparmio, tant’è vero che il Ministro non ne ha parlato. Il Ministro ha avuto la faccia tosta di rispondere con la solita tiritera: ‘Non cavalchiamo la demagogia del piccolo e bello e della prossimità, perché è come per gli ospedali: avere un tribunale vicino non significa avere buona giustizia’.

Insomma: Orlando ha chiamato ‘demagogia’ il programma del suo Partito! Dunque, aver scritto quegli impegni precisi era una truffa premeditata! Lo sappiano tutti coloro che ci avevano sperato: sono stati truffati. Il Ministro non ha neppure provato a trovare scuse di situazioni che sono cambiate rispetto al 2013 – cosa, del resto, non vera – ma ha detto chiaro che era demagogia. E non ha neppure provato a smentire ciò che ho detto sulla mancanza di alcun risparmio in merito. Ha solo provato a buttare la responsabilità sull’ex Ministro Nitto Palma, che non c’entra, perché era giusto ridurre le sedi e la delega era scritta bene. Ma poi, è stata attuata in modo grossolano e in contrasto con la delega dal pessimo Ministro Severino, contro il parere delle Commissioni Giustizia Camera e Senato, e non è stata modificata dall’inefficace Ministro Cancellieri. Orlando poteva ancora fare delle correzioni, peraltro nuovamente richieste dalle Commissioni di Camera e Senato, ma l’ha detto chiaro: l’hanno scritto nel programma ma non avevano intenzione di farlo.

Le ragioni di questo indegno comportamento sono numerose, non ultimo il pugno di ferro di Giorgio Napolitano che ha fatto pressioni di ogni genere perché il pessimo decreto della Severino non fosse toccato. Perché Napolitano era così determinato su questa riforma? Non lo so, posso solo ipotizzare che fosse un favore all’Associazione Nazionale Magistrati, che detesta i piccoli tribunali perché aveva difficoltà a controllarli politicamente. In cambio di cosa? ….È facile immaginarlo”.

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