TWEET LANNUTTI, MALAN (FI): QUANDO SI SBAGLIA, SI CHIEDE SCUSA

Signor Presidente, rispetto il senatore Lannutti, persona dalle prese di posizione spesso molto forti e appassionate su tanti temi, e anche il fatto che egli abbia cancellato il suo tweet. Ricordo che, quando si comunica sia in televisione, che sui social media, ciò che si comunica sono le parole pronunciate. In questo caso, è apparso un tweet, a firma senatore Lannutti, in cui sostanzialmente si sostiene la tesi secondo cui i “Protocolli dei Savi di Sion” sono la prova del complotto ebraico mondiale per il dominio del mondo.

Il senatore Lannutti ha fatto bene a ritirarlo, ma non ha fatto bene a pubblicarlo. Allo stesso modo, visto che il tweet è stato cancellato non dopo dieci minuti, ma dopo più di ventiquattr’ore, non ha fatto bene il movimento cui il senatore appartiene a non dire una parola al riguardo, né a chiedergli di ritirarlo. Rispetto la scelta. Se è stato davvero un errore, è stato un errore marchiano, ma va bene. Conosco il senatore Lannutti da anni e sono rimasto estremamente stupito nel vedere questo tweet. Soprattutto, però, mi sono stupito di vederlo per ore. Può succedere a tutti che la mano scappi e di scrivere un tweet strano, ma dopo ventiquattr’ore quella stessa mano dovrebbe correggerlo. Ritengo estremamente grave che altri non l’abbiano fatto. Adesso, addirittura, si viene attaccati perché ci si permette di citare il problema. Questo mi sembra davvero esagerato.

Quando si sbaglia, si chiede scusa. E se si chiede scusa, vuol dire che si è contriti, non si attacca l’avversario perché ha osato stigmatizzare la cosa. (Applausi dai Gruppi FI-BP e PD). Questo mi sembra esagerato e davvero preoccupante in tempi come questi, in cui uno Stato sovrano, che ha ottimi rapporti con l’Italia, continua a minacciare lo sterminio totale degli ebrei che si trovano in Israele. Ciò è pericoloso, e lo sarebbe anche se non fosse la settimana in cui ricorre il Giorno della memoria.

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