Un Governo senza rispetto verso Cittadini, Parlamento e Corte Costituzionale impone la statalizzazione dei sentimenti

E, mentre le coppie conviventi uomo-donna vengono prese selvaggiamente in giro, si dà il “via libera” alle adozioni da parte delle coppie omosessuali attraverso le sentenze – anche se in violazione della Costituzione

Intervento in Aula nella discussione sulle unioni civili

Signor Presidente, l’iter di questo disegno di legge – anche se «iter» è una parola grossa per il modo brutale in cui il disegno di legge viene fatto passare – e il suo contenuto dimostrano alcune cose, la prima delle quali è che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è totalmente inaffidabile. Si potrebbe dire che non è una grande novità: si può chiedere, per esempio, a Enrico “stai sereno” Letta, se avesse bisogno di questo episodio per saperlo, o alle tante aziende che aspettano da diversi giorni di San Matteo il pagamento di tutti i debiti della Pubblica Amministrazione – visto che era stata stabilito il giorno di San Matteo del 2014 per effettuare tali pagamenti. Di giorni di San Matteo, però, ne sono già passati due, passerà anche il terzo e queste aziende licenziano e falliscono perché lo Stato non paga, nonostante le promesse del Presidente del Consiglio.

Su questo punto specifico vediamo, dunque, la totale inaffidabilità dell’Esecutivo, visto che chi parla in quest’Aula a nome del Governo non lo fa certamente a titolo personale. Il Ministro della Giustizia, solo pochi giorni fa e non due anni fa – con tutto che la parola data non dovrebbe avere scadenza, ma figuriamoci! – ha detto che su questo provvedimento, così come aveva già fatto quando si è parlato di altri disegni di legge riguardanti questo stesso argomento, in Commissione il Governo non sarebbe entrato nella discussione di merito e avrebbe tutt’al più dato il suo parere ove si trattasse di questioni coinvolgenti la gestione del Governo – come, per esempio, gli ordini del giorno, per cui un parere dell’Esecutivo deve per forza essere espresso. Abbiamo, invece, un maxiemendamento del Governo firmato dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, sul quale il Governo mette la fiducia e abbiamo anche dei senatori che ci vengono a spiegare che è una buona cosa visto che, se il provvedimento fosse stato votato da qualcuno dell’Opposizione, essi non lo avrebbe votato. Rimanendo invece nell’ambito del Governo, lo voteranno. Siamo a posto! Che cosa ci stanno a fare? Stiano a casa e lascino votare il solo Presidente del Consiglio. Si tratta dunque di un’inaffidabilità totale.

Abbiamo appreso dalla Presidente dalla Commissione Affari costituzionali, senatrice Finocchiaro, che questo provvedimento fa parte del programma di Governo. È interessante saperlo: peccato che non l’abbiano mai detto in Assemblea e che ce lo dicono solo adesso, con il modo brutale della fiducia. Vengono introdotti dei precedenti pericolosissimi, perché oggi parliamo di unioni civili ma, un domani, si potrà parlare di qualunque argomento e, naturalmente, quello che si fa oggi si potrà fare anche domani su qualunque argomento. Lo si fa su un argomento che coinvolge la famiglia, ovvero l’istituzione più sentita che precede ogni Repubblica e ogni altro ordinamento umano, e figuriamoci se non si può fare su altre cose. Detto in sintesi, il precedente è questo: il Senato, neanche una volta – né in Commissione né in Assemblea – ha potuto esprimersi sul contenuto del provvedimento ma deve prenderlo in blocco, con un voto di fiducia che, peraltro, obbliga a votare contro anche coloro che non sostengono il Governo nel caso in cui fossero così folli da sostenere il contenuto di questa norma. Pertanto, si ha una brutale cancellazione di ogni intervento sul contenuto, in un provvedimento importantissimo per le coppie omosessuali e per le coppie conviventi non omosessuali e per tutte le famiglie, perché qui si viene di sicuro a cambiare – ma, a mio parere, anche a distorcere gravemente – il senso della famiglia.

D’altra parte, abbiamo un Governo che non rispetta le sentenze della Corte Costituzionale: mi riferisco alla sentenza sugli arretrati delle pensioni, in cui la Corte Costituzionale – mica la trasmissione televisiva «Forum» – dice che bisogna restituire 18 miliardi di euro ai pensionati mentre il Governo ne restituisce 2,5. Un cittadino che facesse così verrebbe preso e messo al fresco, perché le sentenze si rispettano nel senso che si applicano. Il Governo avrebbe dovuto pagare 18 miliardi di euro e ne paga solo 2,5. Si hanno dunque queste storture e una violenta cancellazione delle norme. L’articolo 72 della Costituzione dice due cose che, in questo caso, sono state travolte completamente, ovvero che ogni provvedimento è esaminato in Commissione e in Assemblea e che i provvedimenti vanno votati articolo per articolo. Qui non è stato possibile fare neanche un voto, né in Commissione né in Assemblea, con un travolgimento totale delle regole. Altro che la riforma costituzionale mostruosa che la Maggioranza ha votato e sulla quale gli Italiani avranno per fortuna la parola. A meno che non ci si inventi qualche altra procedura – come cancellare il referendum e fare un decreto-legge o qualcos’altro per cui il referendum non si faccia più. Potrebbe anche essere un’idea. Ormai siamo alla cancellazione di ogni regola.

La Costituzione nel suo insieme è stata stravolta e resta vigente un solo articolo che si potrebbe enunciare in due modi diversi: uno è «Matteo Renzi ha sempre ragione». Mi ricorda delle scritte su delle steli di qualche decennio fa. Ma forse quella più appropriata non sarebbe citare il passato regime ma la famosa Costituzione de «Il marchese del Grillo»: «Io so’ io e voi…» – e non completo la frase perché è molto nota. Questa è la Costituzione che applica il Signor Matteo Renzi e coloro che colpevolmente lo sostengono. Dico «colpevolmente» perché, quando si travolge la democrazia, non c’entra un accidente la fedeltà di Partito, specialmente se si chiama «democratico»; dovrebbe chiamarsi «antidemocratico», e allora va bene. Coerentemente, se è antidemocratico, deve votare per distruggere la Costituzione come sta facendo in questo momento. E non parlo della riforma costituzionale che la agevola, perché già senza riforma costituzionale siamo alla distruzione delle garanzie costituzionali – a cominciare dalle vostre, Colleghi della Maggioranza.

Qui abbiamo, come dicevo, delle procedure che oggi sono usate per le cosiddette unioni civili ma, un domani, potranno essere usate – a esempio – per rapinare le pensioni. Già c’è questo accenno nella delega del Governo, che consente di condizionare le pensioni di reversibilità al fatto che uno sia nullatenente, per cui tutti coloro che hanno avuto il torto di lavorare e di mettere da parte qualcosa, se muoiono vedranno il loro coniuge doversi accontentare di vivere di nulla. Naturalmente ci si può fidare del Governo (basta chiedere a Enrico “stai sereno” Letta) quando dice: «No, ma questo non vuol dire che si tolga la reversibilità». Ma, allora, perché il Presidente del Consiglio ha detto in una trasmissione televisiva che sarebbe giusto ridurre la pensione di reversibilità addirittura a sua nonna? È chiaro che è quella la finalità. E come passerà quella schifezza che nessuno di voi, neanche voi della Maggioranza che pure avete un grande stomaco, voterebbe? Con la fiducia. E allora andrà tutto bene. Pensionato stai sereno, perché le cose che si fanno oggi per le unioni civili verranno fatte domani contro i pensionati e per chissà quali altre porcherie che la fertile fantasia di chi sta al Governo sta portando avanti in questo Paese.

Poi vengono le menzogne specifiche su questo provvedimento. La questione di cui si è parlato di più, e giustamente, a proposito di questo provvedimento sono le adozioni. Si dice che sono state tolte le adozioni. C’è però un problema: sentenze europee della Corte dei diritti dell’uomo dicono due cose. (Io non sono d’accordo che la Corte europea si immischi in questioni che dovrebbero essere gestite Stato per Stato, però questa sentenza c’è e, a differenza del Governo che non rispetta le sentenze della Corte costituzionale, ci tocca rispettare le sentenze.) Io sarei per dare un riconoscimento alle coppie non sposate, in ogni caso, anche senza sentenza della Corte, ma la Corte europea dei diritti dell’uomo dice – questa è la prima cosa – che bisogna dare una forma di riconoscimento anche alle coppie dello stesso sesso. Ma non dice che deve essere simile o quasi uguale al matrimonio. Tant’è vero che molti Paesi che fanno parte del Consiglio dell’Europa (che è cosa ben diversa dall’Unione europea) hanno dei riconoscimenti del tutto minimali per le coppie non sposate dello stesso sesso oppure di sesso diverso. Un’altra sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo dice poi che, se il riconoscimento di queste unioni è di carattere familiare o, a maggior ragione, matrimoniale, allora le adozioni ci devono essere. Ecco perché noi abbiamo sempre detto, per questa e per altre ragioni, che siamo contrari alle adozioni e che siamo contrari all’equiparazione al matrimonio.

Questo, per la verità, l’aveva detto anche il Nuovo Centrodestra, che, però, a quanto pare, si accinge a votare questo testo che è la fotocopia un po’ taroccata del matrimonio con gli articoli 143 e 144 del codice civile riprodotti in alcuni commi di questo emendamento mostro. Si tratta precisamente dei commi 11 e 12. Si fa così in modo che i cittadini non capiscano niente nel leggere una legge di un solo articolo, dove ci sono sia le coppie dello stesso sesso che le coppie conviventi che sono riconosciute in modo completamente diverso. Sono riprodotti gli articoli 143 e 144 del codice civile, che sono quelli che vengono letti durante i matrimoni sia che si tratti di quelli concordatari – fatti in una chiesa cattolica o con un’altra confessione che possa avere questa facoltà – sia che si tratti di matrimoni civili. Essendo una fotocopia del matrimonio, le adozioni potranno essere introdotte anche piuttosto rapidamente tramite sentenze di tribunali italiani o della Corte europea dei diritti dell’uomo.

C’è di meglio: c’è il comma 20 che, nell’ultimo periodo, dice che «resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti». Se davvero erano contrari alle adozioni, bastava scrivere chiaro che «resta fermo che le adozioni possono essere affidate solo alle coppie sposate» oppure che «non possono essere affidate alle coppie che si uniscono in unione civile». Invece, hanno usato questa frase sibillina. Sarebbe interessante sapere quali sono le leggi vigenti. Noi conosciamo le leggi ma non le applicazioni. Il Governo, in un parere dato alla Corte costituzionale attraverso l’Avvocatura dello Stato, sembra che abbia le idee molto precise. Peccato che, nonostante questo parere sia stato dato un anno fa e specificamente richiesto più volte, il Governo non abbia il coraggio di dire cosa ha detto alla Corte Costituzionale. Qualcuno avrà detto qualcosa a «Il Sole 24 Ore» – mentre a noi e a voi, parlamentari della Maggioranza che vi accingete a votare questa robaccia, questo qualcuno non ha detto niente. Per cui, voi non sapete cosa votate. Il «Sole 24 Ore» ha detto – e potrebbe sbagliarsi, ed ecco perché sarebbe bene che il Governo venisse a precisare – che l’Avvocatura dello Stato ha fatto presente che già oggi la legge consente in casi particolari l’adozione per le coppie dello stesso sesso, mettendo in primo piano la tutela dell’interesse supremo del minore. È una linea affermata anche da alcune sentenze di merito. Pertanto, a meno che «Il Sole 24 Ore» – che non è stato mai smentito – racconti frottole, vuol dire che, secondo il Governo, le norme attuali che vi accingete a votare, confermate dalla frase del comma 20 letta precedentemente, consentono le adozioni alle coppie dello stesso sesso. Però, effettivamente, non avete avuto il coraggio di scriverlo. Fate come hanno già detto diversi che hanno parlato prima di me. Volevate fare il matrimonio per le coppie dello stesso sesso? Potevate farlo in un articolo solo: c’era già un emendamento due anni fa che toglieva le parole «marito» e «moglie» dal codice civile e ci metteva la parola «coniuge», fingendo che la Costituzione dicesse una cosa diversa da quella che dice, come fate anche oggi. Il gioco era fatto. Però, voi pensate che gli Italiani, che sono in grande maggioranza contrari a questa roba, siano cretini, che non se ne sarebbero accorti e che oggi, facendo tutta la parafrasi, non se ne accorgeranno. Gli Italiani non sono cretini, tant’è vero che vi bastoneranno nel referendum costituzionale, alle prossime elezioni e, se sarà possibile fare un referendum, su questa robaccia che si sta approvando oggi perché, per l’appunto, non sono cretini. Se, per caso, qualcuno lo è un po’, gli dà fastidio che qualcuno pensi che lo sia. Qualcuno potrà aver studiato meno di tanti intellettualoni che vanno in televisione a spiegare che la famiglia non esiste e che la madre è un concetto antropologico, ma quel qualcuno vive la vita vera, parla con le altre persone e conosce la vita di ogni giorno e, a differenza dei grandi intellettuali, sa una cosa molto semplice: che un bambino nasce da un padre e da una madre.

Per questo fatto c’è il matrimonio a riconoscere questo legame, che è ritenuto particolarmente importante non perché c’è più amore in quel legame che in un altro – che ci sia l’amore è sempre una cosa ampiamente augurabile – ma perché è il luogo dove avviene la procreazione, preferibilmente secondo la Costituzione. In ogni caso, indipendentemente dal matrimonio, è evidente che la procreazione avviene tra un uomo e una donna. Non c’è bisogno di essere titolare di tante cattedre universitarie per dirlo. Anzi, chi ha ottenuto tante cattedre ha studiato talmente che ha dimenticato l’ABC e non sa queste cose.

Tra le altre previsioni che troviamo in questo testo, c’è quella per cui le coppie conviventi di uomo e donna vengono prese selvaggiamente in giro. Qualcuno cerca ancora di far credere loro che gli stessi diritti che questa legge assegna alle unioni civili tra coppie dello stesso sesso vengono assegnate alle altre coppie. Non è vero. Le unioni civili sono riservate alle coppie dello stesso sesso. Sono perfettamente uguali nel matrimonio. Manca l’adozione, che verrà però concessa attraverso la porta di servizio, cioè con una sentenza di tribunale. Il Governo si rivolge alle coppie omosessuali come fa Checco Zalone, che nella sua canzone «Gli uominisessuali» canta: «Voi uominisessuali siete gente tali a quali a noi. Noi normali». Questo è un po’ l’atteggiamento del Governo. Sì, siete uguali, ma non entrate dalla porta principale: entrate da quella di servizio. Se sono uguali, sono uguali. Se non sono uguali, abbiate il coraggio di scrivere una norma che dice che non sono uguali per il semplice fatto che da uomo e uomo e da donna e donna potranno nascere tanti bei sentimenti ma non potranno nascere dei figli. Questo è quello che si dà alle unioni civili per coppie dello stesso sesso. Per le coppie conviventi abbiamo invece diritti vaghi scritti malissimo. Per di più, c’è la facoltà di applicarli ma non l’obbligo. Due persone che vivono insieme possono stipulare, dall’avocato o dal notaio, un patto, ma possono anche non farlo. E alcuni diritti derivano loro dal fatto di essere conviventi in una relazione stabile garantita da vincoli di solidarietà purché non ci sia parentela. Pertanto, possono sottoscrivere tale patto due uomini, due donne, un uomo e una donna ma non possono farlo due cugini, uno zio e un nipote, e non possono farlo due fratelli. È una cosa molto curiosa. (Si scopre il divieto di incesto in un provvedimento che non ha niente a che fare con l’incesto.) Ma lo fanno se il giudice poi ritiene, in caso di contesa, che questa coppia avesse questi legami di solidarietà. Questi due conviventi, se vogliono sottoscrivere un patto, vanno a farlo in Municipio, dall’avvocato o dal notaio. Se non lo fanno, deciderà il giudice del caso. Ma è una follia totale: un individuo può ritrovarsi vincolato senza averlo chiesto. Magari nessuno dei due lo ha chiesto ma il giudice decide che c’è vincolo. E questi sono oneri a carico dei privati. Due persone vivono insieme, qualunque sia la ragione, e poi si trovano vincolate da aspetti che non avevano nessuna intenzione di vincolare – né l’uno né l’altro. È la statalizzazione dei sentimenti.

Restano in questo provvedimento una serie di altri punti molto pericolosi, come la cittadinanza facile con l’equiparazione delle unioni civili per coppie dello stesso sesso al matrimonio ai fini della concessione della cittadinanza. Pertanto, perché si dovrebbero dare 5.000 euro a uno scafista, che magari poi ruba anche ciò che si ha con sé e mette a rischio la vita, quando, dando la stessa somma a un pensionato, si guadagna la cittadinanza e la reversibilità nel momento in cui il pensionato dipartirà da questo mondo? Un capolavoro, che porterà a ciò cui ho accennato prima: la reversibilità verrà elargita a queste persone dal momento che l’immigrato sarà nullatenente. Per poter garantire questo, il Governo farà ciò che ha già annunciato di fare, sia pure per sottintesi: fregare la pensione di reversibilità e massacrare anche il resto della pensione agli altri cittadini, con una procedura uguale a quella che si sta truffaldinamente usando oggi.

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