“Spiace polemizzare con il presidente di una delle Camere ma l’onorevole Boldrini, schierandosi – con poco riguardo per il proprio ruolo di arbitro – scende in campo con una delle due squadre e, sulle posizioni più estreme, si sottopone alla dialettica delle parti. Spero che, quando la sua squadra del cuore giocherà a Montecitorio, saprà applicare il Regolamento con l’equanimità che ora non dimostra. Oggi, poi, la presidente Boldrini è andata anche contro la logica, trasformando un dovere in un diritto. Come dire che uno ha il diritto di essere ammesso nell’Esercito, visto che la Costituzione dice che difendere la Patria è dovere del cittadino. Di un bambino rimasto senza genitori hanno il dovere morale o legale di occuparsi in tanti: i nonni, gli zii, in mancanza i servizi sociali, chi ha condiviso la vita di uno dei genitori. Ma, allora, tutti dovrebbero avere il diritto di adottarlo, anche quando il genitore è in vita? Una palese assurdità.
In questa battaglia per l’adozione omosessuale viene travolta ogni cosa: dall’aritmetica – con la demenziale relazione tecnica del ministero dell’Economia – al rispetto delle istituzioni e dei regolamenti, dalla realtà naturale – con la pretesa che i bambini nascano da qualcosa di diverso dalla coppia uomo-donna – al sentimento di gran parte degli Italiani.
Ma delle vittime più indifese non sento nulla da chi si espone su questo tema: i bambini strappati alle madri o programmati per essere orfani di padre, e le madri trasformati in macchine che producono la merce-bambino. Loro non possono andare in piazza, né avere la pubblica attenzione”.