“La decisione della Corte Costituzionale di ritenere inammissibile il ricorso che abbiamo presentato sulle modalità di approvazione del ddl Cirinnà è molto preoccupante. La Corte riterrebbe, insomma, di non poter prendere in esame nessun tipo di violazione regolamentare: un fatto sconcertante. Questo vuol dire, indipendentemente da come la si pensi sulle unioni civili e su come è stata approvata, che qualsiasi comportamento irregolare in Senato e alla Camera sarebbe del tutto insindacabile. Sembra una porta spalancata a chi in futuro volesse, ad esempio, far approvare un provvedimento con le minacce o con la forza, o impedendo a una parte dei parlamentari di votare, o con qualsiasi tipo di violazione. Un fatto inquietante, che conferma la pericolosità della riforma Renzi-Boschi, con la quale la patologia potrebbe diventare normalità”.