VENEZUELA, MALAN (FI): POSIZIONE ITALIA IDENTICA A CUBA, CINA E IRAN

Il governo continua a tenere una posizione più che ambigua sul Venezuela, che di fatto è un sostegno al dittatore Maduro. Chiedere elezioni senza riconoscere Juan Guaidò come presidente ad interim che deve convocarle, è un aiuto a Maduro, il cui ambasciatore è stato infatti audito al Senato su richiesta di M5S e Lega. Per la Costituzione del Venezuela, le elezioni presidenziali le convoca il presidente della repubblica. E il presidente o è Maduro, che semmai convoca quelle del Parlamento per disfarsi dell’opposizione democratica, o – essendo Maduro illegittimo – le convoca Guaidò in quanto presidente dell’assemblea nazionale e dunque presidente ad interim. Non riconoscere Guaidò vuol dire lasciare campo a Maduro e alla sua violenta repressione. Oggi il ministro Moavero esce dall’ambiguità solo per schierare l’Italia contro ogni intervento militare, il che – sommato al mancato riconoscimento di Guaidò – ci mette nell’identica posizione di Cuba, Cina, Iran e, naturalmente, Maduro. E intanto la polizia del dittatore spara alla testa di una dimostrante e continua a respingere gli aiuti umanitari in quanto ingerenza straniera.

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